Centrali nucleari for dummies

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Se avete paura di quello che sta succedendo alla centrale nucleare di Fukushima, ma non ne capite molto, il link da seguire è questo. Se non avete paura di quello che sta succedendo alla centrale nucleare di Fukushima, ma non ne capite molto, il link da seguire è questo. Se ne capite un po’, ma ne vorreste capire di più per farvi le idee più chiare, il link è questo. Se ne capite tutto, e lo sapete spiegare per bene a chi non ne capisce nulla vi chiamate Amedeo Balbi, e l’avete scritto voi.

A eccezione di tutte le altre

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Ma quanto scrive bene Christopher Hitchens.

Su Vanity Fair ha scritto un racconto di tutte le rivoluzioni che l’ultimo quarto del XX secolo ha visto – di molte di queste è stato spettatore –, spiegando anche perché le rivoluzioni nei Paesi arabi di queste ultime settimane non rassomigliano a nessuna di queste, né alle migliori – le più riuscite – né alle peggiori, quelle abortite.

Per farvi venire voglia di andare a leggere tutto l’articolo ho tradotto questa piccola parte:

Forse, il singolo evento più emozionante della storia sudafricana fu il momento – esteticamente perfetto – nel febbraio del 1985, quando i carcerieri di Nelson Mandela andarono da lui e gli dissero che era libero di andare. E lui altezzosamente rifiutò! Sarebbe uscito di prigione quando fosse stato pronto, e quando l’intero Paese fosse stato liberato, non un momento prima. In quell’istante, gli idioti che l’avevano rinchiuso diventarono lentamente consapevoli ch’egli era già il presidente della repubblica a venire.

Insegnanti che ne hanno da insegnare

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La sintesi dell’Italia degli ultimi vent’anni.

Qualche giorno fa Berlusconi ha detto che gli insegnanti italiani – invece di insegnare la letteratura, la storia, la matematica – propagandano agli studenti idee di sinistra. Alcuni insegnanti italiani, per tutta risposta, hanno deciso – invece di insegnare la letteratura, la storia, la matematica – di manifestare in classe contro quello che ha detto Berlusconi.

E poi ci sono quelli che non l’hanno fatto:

Proprio perché non sono come lui pretende che io sia, lunedì sono entrato in classe e ho parlato di storia e di letteratura; con più vigore di prima, se mi riusciva. E senza mai accennare nemmeno una volta alle parole di Silvio Berlusconi sulla scuola pubblica. E così ho fatto anche martedì e poi giovedì e poi tutti gli altri giorni, fino a oggi. Senza striscioni e senza cartelloni e senza minuti di silenzio: parlando di quello di cui devo parlare.

Per la semplice ragione che io non sono come Silvio Berlusconi crede e pretende che io sia. E voglio che i miei ragazzi lo sappiano.

Tutte e tre, a rotazione.

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Paolo Attivissimo, anche lui sempresialodato, ha cominciato una rubrica-bestiario tutta di email che riceve dai varî complottisti e malati denigratori – un po’ sul modello di hatemail with Dawkins – in cui riporta i teoremi allucinati di coloro che lo accusano delle peggiori nefandezze nel suo lavoro “al servizio della disinformazione”. Questo è come si conclude la mail della prima puntata:

Ma non ha rimorsi di coscienza quando se ne va a dormire? non pensa a quante persone ha portato per sempre sulla strada sbagliata? del buio e dello schiavismo?
Lei è mandato dalle forze Nato, Usa, o semplicemente pagato da politici per disinformare su internet?
Ci piacerebbe chiarire questo enigma.

Nel titolo la risposta di Attivissimo.

grazie a Jai

Recuperare Rojadirecta e le tab chiuse per sbaglio

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Visto che, nelle ultime ore, ho guadagnato la venerazione di almeno quattro persone soltanto riferendo questi due fatti, li scrivo anche qui, confidando che avrò orde di accoliti che mi innalzino a loro profeta:

  1. Rojadirecta funziona ancora: basta andare su rojadirecta.es anziché .org
  2. se, per sbaglio, chiudete una tab in cui avevate scritto delle cose importantissime, la potete recuperare premendo ctrl+shift+t

Oggi in Medio Oriente

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Oggi a diversi angoli del Medio Oriente (e Nord Africa) – la regione del mondo con più dittature e meno diritti – stanno succedendo tante cose, tante manifestazioni: in Tunisia ci sono manifestazioni contro il nuovo/vecchio governo, in Egitto decide di migliaia stanno protestando contro Mubarak, in Libano i manifestanti stanno protestando contro il nuovo governo messo in piedi da Hizballah.

Il Guardian sta facendo una diretta, congiunta, di tutto quello che sta succedendo. È un giorno di grande speranza, ma anche di grande paura sia per quello che può succedere ai manifestanti sia per quello che può venire fuori dalle manifestazioni, specie in Egitto.

Come augurio, posto questa foto che potrebbe diventare l’emblema delle manifestazioni dei giorni scorsi in Tunisia:

Razzismi

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Ci sono due modi in cui nel corso dell’ultimo mezzo secolo abbiamo smesso di trattare le persone come cittadini. Uno è attraverso il razzismo. Il razzista dice «non sei un cittadino, non hai pieni diritti in questa società perché hai un diverso colore di pelle, sei uno straniero» etc. Il secondo è il multiculturalismo. Il multiculturalista dice «ti trattiamo non come individuo e cittadino, ma come mussulmano, hindu, sikh, o nero».

L’ironia è che il multiculturalismo era stato sviluppato come tentativo di combattere i problemi creati dal razzismo; ma ha ricreato molti degli stessi problemi trattando le persone non come cittadini ma come membri di gruppi, e formulando delle politiche in relazione a quei gruppi e non alle necessità di ciascun individuo.

Con le ali sotto i piedi

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Ve lo ricordate Paolo? Quello che era andato a piedi da Terni a Cambridge, la Francigena Contromano? Bene, è ripartito. Invece di andare a piedi, però, si è provvisto di un altro mezzo. Questo:

Lo scooter anziché i piedi? La prossima volta prenderà il treno? Sarà invecchiato? No, posso rassicurare tutte le sue fan – ne ha tante anche su questo blog – che l’ultima volta che l’ho visto era belloccio come sempre e come il sole.

Per ora torna a Cambridge, passando per un’altra via. Poi – sfuggente com’è – ne farà cento altre. Questa volta lo potete seguire dall’inizio: il feed è qui.

Quando quelli che menano sono dei nostri

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Una cosa per cui si scoccia questo blog, e il suo titolare, è lo schieramento per schieramenti anziché per fatti. Così sembra facile da dire, ma pare invece inevitabile: che si parli di Berlusconi o di Hugo Chávez, di Gino Strada o di Del Piero, le reazioni a qualunque parola o azione seguono inevitabilmente lo schieramento precostituito: chi ne pensa bene ha sempre un’attenuante o una contestualizzazione, chi ne pensa male una contestazione ad personam e benaltrista.

Mettiamola così: Piergiorgio Odifreddi, uno che fa tutte le battaglie laiche che faccio io, dice una cazzata. È dei miei. Perciò dovrei iniziare a spiegare che in realtà non voleva dire quello, che in fondo ha una parte di ragione, eccetera (invece no). Precisamente al contrario, ed è questo che mi lascia spesso sbalordito, di come mi rapporterei se la stessa identica cosa l’avesse fatta o detta qualcun altro.

A volerla vedere con malafede, è un atteggiamento di difesa dei proprî amici. A volerla vedere con buonafede, ed è così che la vedo io, è l’incredulità nell’accettare che chi ha delle idee affini alle proprie – per altri versi – possa essere una testa di cazzo.

Questo è quello che è successo a proposito delle manifestazioni violente a Roma, quando un sacco di gente non ha potuto credere che all’interno di una manifestazione di gente che la pensava nel loro stesso modo, ci fosse anche una cospicua parte* di teste di cazzo.

Perciò in tantissimi non hanno potuto credere che quelli che stavano mettendo a ferro e fuoco il centro di Roma fossero persone che, su molte cose, fossero dei loro: perché quando si ragiona così, finiscono per esserci soltanto le squadre (“o con me, o contro di me”: lo dicono gli esaltati che credono di essere inviati da Dio, da Berlusconi a Gesù Cristo). Dovevano per forza essere degli infiltrati della polizia che aizzavano la folla.

Se anche voi, in questo, avete riconosciuto molti dei commenti dei vostri amici e conoscenti, ecco qui dove dovete fare ctrl+c: per poi rilasciare dozzine di ctrl+v su bacheche, social network, forum e mailing list.

* Naturalmente si intende relativamente cospicua e del tutto minoritaria rispetto ai manifestanti. Pare ovvio, ma lo specifico ché non si sa mai.