La tastiera aggeggiata

interesse 3 su 5

Alcuni avranno pensato che sono pazzo, gli altri non se ne saranno accorti: tutti questi segnacci che faccio (È É  î – « ») dove li vado a pescare? No, non mi metto a fare “inserisci simbolo copia e incolla” né a fare Alt 145 ogni volta. È il tipo di cosa che qualcuno sa e dà per scontato, e gli altri considerano una stupenda novità sconvolgente. Per i secondi, lo dico.

Ci sono dei programmini per rimappare la tastiera, e scegliere a che lettera o simbolo deve corrispondere ogni tasto. Quelli smanettoni possono cercarsi il proprio, e riconfigurare la propria tastiera come vogliono; però ho pensato che a qualcun altro – più pigro o meno capace – potrebbe interessare il file d’installazione della mia tastiera, così ve l’allego qui sotto, per chi lo volesse.

La tastiera è la classica tastiera italiana con le 6 modifiche che interessano a me:

Blu = Shift, Rosso = Alt Gr, dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra: î È É « » –

  1. “È” al posto della “ç”, quindi con shift + “ò” viene la È maiuscola accentata grave (Verbo essere a inizio frase: “Non voglio. È sbagliato.”)
  2. “É” al posto della “§”, quindi con shift + “ù” viene la É maiuscola accentata acuta (utile solo per i titoli in maiuscolo: PERCHÉ AMARE IL CICLISMO )
  3. “«”, aperte virgolette basse, i cosiddetti caporali,  con alt gr + “,” viene « aperte virgolette (Mario mi ha detto: «vieni al mare?»)
  4. “«”, chiuse virgolette basse, i cosiddetti caporali,  con alt gr + “.” viene » chiuse virgolette (Mario mi ha detto: «vieni al mare?»)
  5. “î”, solo per maniaci, con alt gr + “ì” viene la î col circonflesso (plurale delle terminazioni in -io: i principi non vengono meno ai loro principî)
  6. “–” la lineetta, con alt gr + “-” viene la lineetta (utile per gli incisi, o per l’introduzione del discorso diretto, in opposizione al trattino: sono andato al mare a Fregene con un anglo-italiano)*

Bisogna cliccare qui -> TASTIERA AGGEGGIATA <-

È un file zip da salvare  (salva con nome) ed estrarre da qualche parte (tasto destro sul file, estrai) dopodiché bisogna cliccare su “setup” contenuto nella cartella e installare. Dopo aver fatto quest’operazione bisogna andare sulle impostazioni della lingua e scegliere come lingua predefinita “italiano – custom” oppure “italiano – aggeggiato”. A quel punto la nuova tastiera sarà quella predefinita e basterà riavviare perché entri in funzione.

*di lineette ce ne sarebbero diverse, particolare l’uso in inglese: l’approssimazione a due – lunga-corta – mi sembra la migliore.

24 Replies to “La tastiera aggeggiata”

  1. Nel caso tra i tuoi lettori ci fossero utenti Mac stupiti da tutto ciò, sappiano che per digitare questi simboli non devono rimappare niente perché c’è già tutto di serie nel layout “Italiano pro” (che poi altro non è che la qwerty italica.)

    È = opt-shift-E, oppure opt-9 e poi shift-E
    É = opt-8 e poi shift-E
    « e » = opt-1 e opt-shift-1 (col 2 si fanno invece “ e ”, col 3 si fanno ‘ e ’)
    – (n-dash) = opt– (il tasto del trattino insomma)
    — (m-dash) = opt-shift– (sempre il tasto del trattino)

    Chi volesse divertirsi a scoprire le altre combinazioni può usare il Keyboard Viewer, si püò s©®ivere cøµô∂åmente un sacco di roba senza cambiare nulla (cosa che personalmente trovo comodissima, visto che scrivo in diverse lingue…)

  2. «Ogni poeta vende i suoi guai migliori».
    Nel tuo caso, regala.
    È utilissimo questo programmino, grazie!
    Avercene di aggeggî così che ti semplificano la tastiera – e quindi la vita, nel mio caso –. PERCHÉ io vado spessissimo al mare – a Fregene – con un anglo-italiano.
    [Però ho dei problemi colla lineetta breve… Come faccio coll’anglo-italiano a Fregene?!]

  3. ila scrive::

    [Però ho dei problemi colla lineetta breve… Come faccio coll’anglo-italiano a Fregene?!]

    Noto che la lineetta breve è magicamente apparsa. L’anglo-italiano è salvo. Si parte per Fregene…

  4. @ Jollino:
    Nel caso tra i tuoi lettori ci fossero utenti Linux stupiti da tutto ciò, sappiano che per digitare le maiuscole accentate non devono far altro che schiacciare CAPS LOCK e digitare le accentate normali. 😉

  5. Giovanni Fontana scrive::

    aggeggi va così, perché di “i” ce n’è una sola.

    E perche’?
    Se principio = principii,
    allora dominio = dominii
    e aggeggio = aggeggii.
    (In realta’, dopo la morte per noja e dileggio dell’ultimo parruccone, si mette una i sola e bonanotte, ma chettelodichaffa’?)

  6. Shylock scrive::

    Se principio = principii,
    allora dominio = dominii
    e aggeggio = aggeggii.

    Perché in dominio c’è la “i”, in principio c’è la “i”, in aggeggio non c’è. È soltanto grafica.
    Come Cielo. Mica c’è la “i”, prova a pronunciarlo.

    (suggerimento, Scialocco: sì dice, «ah, grazie, non lo sapevo», non «eeeeh ma io non intendevo quello»)

  7. @ Giovanni Fontana:
    Eh! questa è una delle cose su cui mi faccio seghe mentali a nastro: in italiano quando ci si trova una sequenza come +[“i” non accentata]+ la “i” non viene pronunciata, serve solo ad “addolcire” la “c” e la “g”
    la sega mentale a nastro che mi sono fatto è che in rumeno, invece, la stessa funzione viene svolta dalla “e”: “ceas” e “geamuri” (“orologio” e “vetri”) si pronuncia come se noi pronunciassimo “ciàs” e “giàmuri”.

  8. fatto un casino con i simboli di maggiore e minore.

    in italiano quando ci si trova una sequenza come [c/g]+[“i” non accentata]+[vocale] la “i” non viene pronunciata, serve solo ad “addolcire” la “c” e la “g”

    ecco

  9. A me sembra che la doppia “i” ci voglia anche per “aggeggii”. Nella pronuncia si è persa una “i”, ma molti non pronunciano nemmeno “principii” e “dominii”. Se vogliam restare fedeli alla regola è “aggeggii”.

  10. Perché lo fai, disperato ragazzo mio…

    No, dico: ci sono modi più semplici per ovviare a tutto ciò. Per esempio, dando indicazioni a Word di trasformare ogni E’ in È. Chiaro, quando scrivi i commenti oppure i post, non sei su Word. Ma in genere i docu dove è importante rispettare queste regole, sono solo quelli su Word.

  11. @ Flx:

    No, non si è persa la seconda i nella parola aggeggi: non c’è mai stata.

    Nella parola aggeggio (come nella parola “tiglio”, o nella parola “cielo”) non c’è una “i”. È un codice che l’italiano mette per dire al lettore che quella “g” è morbida (se tu scrivessi “aggeggo”, leggeresti diversamente)

    Infatti in linguistica si trascrive /’c€lo/ e /’tiλλo/, del resto si capisce facilmente provando a pronunciare “aggeggio” che la i non c’è: basta provare a toglierla. Se togli la i, mantenendo la g morbida, viene sempre lo stesso suono.

  12. Anellidifum0 scrive::

    No, dico: ci sono modi più semplici per ovviare a tutto ciò. Per esempio, dando indicazioni a Word di trasformare ogni E’ in È.

    Uddio, e perché dovrebbe essere più semplice premere due tasti anziché uno in word, e cinque tasti (alt 0200) anziché uno sul blog?

  13. Anellidifum0 scrive::

    Perché lo fai, disperato ragazzo mio…
    No, dico: ci sono modi più semplici per ovviare a tutto ciò. Per esempio, dando indicazioni a Word di trasformare ogni E’ in È. Chiaro, quando scrivi i commenti oppure i post, non sei su Word. Ma in genere i docu dove è importante rispettare queste regole, sono solo quelli su Word.

    Nel mio – umile – caso, io faccio traduzioni professionali dall’inglese all’italiano online, direttamente su un website, non devo usare Word e so che ultimamente tanti altri traduttori lavorano online, senza Word: l’aggeggio (con tutte le g morbide del caso) è utilissimo, come già ebbi a dire.
    Ora debbo solo diventare più circonflessiva, sic.

    Ci tengo anche a continuare la tua citazione, per evidenziarne il verbo sì ispirato:
    «… Perché ti sdai come un angelo in agonia…»

  14. Vedo che glissi, eppure ‘noja’ sarebbe fonologicamente corretto, se la regola fosse ‘scriviamo solo le vocali che corrispondono ad un suono vocalico’; pensa inoltre al valore distintivo che avrebbe ‘notaj’ come plurale di ‘notajo’ invece di ‘notai’ come forma del verbo ‘notare’.
    (Suggerimento: la risposta giusta e’ ‘lo so anch’io, ma di fronte a un simile obbrobrio passatista persino il gracile e malaticcio parlante italiano del XXI secolo che alligna in me mio malgrado ha un sussulto e prende finalmente a calci il parruccone pedante che mi piace esibire al mondo’.)

  15. Giovanni, perché trascuri il bello di non cambiare le abitudini a memoria della tastiera cieca. Io continuo a digitare quel che digitavo prima, solo che Word sostituisce automaticamente ciò che gli ho chiesto di sostituire.

    Invece riconosco che ILA ha ragione: se non usa Word nei testi di lavoro, la tastiera aggeggiata ha un suo perché.

  16. A scrive::

    Giovanni Fontana scrive:
    Ci sono dei programmini per rimappare la tastiera, e scegliere a che lettera o simbolo deve corrispondere ogni tasto

    Consigli? Tu quale hai usato?

    Sai che non ricordo?

    Oramai ho il file install della mia preferita da un paio d’anni, e non so con quale la creai al tempo. Però credo ce ne siano diversi equivalenti.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *