La versione di Ayaan

Direte che sono ossessionato, perché torno sull’argomento: come un amante tradito. Effettivamente l’uscita di Obama al Cairo mi ha molto deluso, senza esaurire tutta la speranza che ho in lui. Anche perché, questo in pochissimi lo fanno notare, quello che ha detto Obama al Cairo è esattamente, preciso preciso, ciò che diceva Bush.
Quindi nessuna delle mie critiche va nell’ottica di un rimpianto per Bush, ma di un rimpianto verso quello che può essere davvero un nuovo corso, verso le mie aspettative, insomma.

Però se tutte le persone di cui stimo profondamente le storie e le idee – donne che conoscono tanto bene, e tanto meglio di Obama, cos’è l’Islam di cui parlano – dicono queste cose, esprimono le stesse perplessità: Wafa Sultan, Azar Nafisi, Ayaan Hirsi Ali, vuoldire che qualche aporia c’è.
Del resto, è questo che ho detto a tutti coloro che me ne hanno chiesto conto, non c’è un solo imam integralista che non potrebbe sottoscrivere in toto, quelle poche e sparute parole che Obama ha dedicato alla condizione femminile. Provate a leggerle con quegli occhi, non con i nostri, cosa può voler dire “non penso che le donne debbano fare le stesse scelte degli uomini” (corsivo mio) “rispetto le donne che scelgono di vivere in un ruolo tradizionale” (idem). Non c’è niente, davvero, che con qualche caveat logicamente poco costoso, non sottoscriverebbe un integralista islamico.

Questa è la mia traduzione di ciò che dice Ayaan Hirsi Ali, di cui condivido tutto, compreso l’augurio finale. Ci avrei aggiunto qualche parola sulla completa omissione della parola “omosessualità” da un discorso di 55 minuti. Ecco Ayaan:

PER LE DONNE
Il discorso di Obama non ha fatto molto per le donne mussulmane. Ha difeso il loro diritto di portare il hijab nei paesi occidentali. Non ha considerato le donne rinchiuse in casa, costrette a sposarsi, o vittime di delitti d’onore: queste tradizioni e prescizioni del Corano e dell’Islam sono praticate in Occidente. Obama non se n’è occupato.

Io penso che stesse soltanto assecondando/placando (appeasing) il mondo mussulmano, il quale percepisce – queste sono le nozioni che hanno – che le donne mussulmane in Occidente non avrebbero il dritto di portare il velo, o di coprirsi come desiderano. Voglio dire, puoi vestirti come ti pare negli Stati Uniti.

In Egitto, dove ha parlato, le donne che non portano il velo in pubblico sono soggette a commenti molto osceni e anche ad aggressioni sessuali vere e proprie. Tutt’ora, anche se sono coperte diventano vittime delle stesse cose: è così, in pubblico, in Egitto, come donna, corri un rischio dell’80% di essere aggredita semplicemente perché sei una donna che cammina per strada. Sono costrette a sposarsi; dove la shari’a è legge, le loro tesimonianze valgono precisamente la metà di quelle di un uomo. Possono subire un divorzio senza avere alcun diritto. Hanno bisogno di guardiani, un guardiano sposato o non possono firmare alcun documento. Il presidente, semplicemente, non si è occupato della Shari’a o della legge islamica in relazione alla donna.

NON C’È NULLA DA RIFORMARE?
Chiè un vero riformatore? Il messaggio di Obama è che tutta questa violenza non ha nulla a che vedere con l’Islam. Lui dice che il progresso e i diritti umani sono perfettamente conciliabili con l’Islam. L’Islam è pace. Ciò lo fa marciare nel solco di chi dice che non c’è nulla da riformare in ciò. Secondo ciò che ha detto il Presidente, noi stiamo combattendo solo una piccolissima parte di estremisti, ma ciò non ha a che fare con l’Islam, se questo è vero, non c’è davvero molto da riformare. I veri riformatori – i mussulmani moderati – hanno tratto da quel discorso la convinzione che non possono avere una sponda nell’amministrazione Obama nel critiare l’Islam. Fra le righe è come se Obama avesse detto che preverrà l’Islam dalla stereotipizzazione negativa, o qualcosa di simile, il che è ridicolo perché lui non può farlo. Ma molti mussulmani come sappiamo pensano che criticare l’Islam è uguale a stereotipizzare negativamente .

Obama ha detto: “parliamoci chiaramente l’un l’altro”. Mi sarebbe piaciuto che aggiungesse “e questo vuoldire: cerchiamo di confrontarci col fatto che alcuni dei vostri principî religiosi sono radicalmente differenti dai principî americani”. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno di parlare. Il suo parlare chiaro non è andato oltre il dire che abbiamo il diritto di essere in Afghanistan perché Al-Quaida ci ha attaccato e continua a farlo… ma cosa ispira Al-Quaida? Perché le persone che chiamiamo moderate non si raffrontano ad Al-Quaida? Cos’è nei valori islamici a causare ciò? Il suo parlare chiaro si è esaurito esattamente dove si è esaurito il parlare chiaro di George Bush e tutti gli altri presidenti che sono venuti prima di lui, o quello di Tony Blair. È come Hillary Clinton che si mette il velo come “segno di rispetto”.

Detto questo, alcuni dei passaggi del discorso erano tosti. Mi è piaciuto come ha detto lor “siamo in Afghanistan e non ce ne andiamo”, e mi è piaciuto ciò che ha detto a proposito della negazione dell’Olocausto. Ma in generale il discorso non si è minimamente spinto abbastanza avanti.

LA NUOVA ERA
Obama ha chiaramente detto che lui è diverso dall’amministrazione precedente. A ora, questo è stato chiaramente il suo obiettivo: di far vedere al mondo mussulmano che la sua amministrazione è diversa, e che questo è l’inizio di una nuova era, etc. Una volta che sia riuscito a creare l’immagine che lui è diverso, voglio sperare che lui dica: “Sono diverso, però – e questo è stato un passaggio che mi è piaciuto – proteggerò sempre la sicurezza degli Stati Uniti.

La sicurezza degli Stati Uniti sarà ripetutamente attaccata in nome dell’Islam. Quando ciò accadrà, lui potrà fare riferimento al suo discorso e al suo negoziare con l’Iran e dire: “sono venuto a braccia distese, ho provato a non escludervi… vi ho detto alcune cose su come siete favolosi”. E quando tutto questo sarà stato rifiutato, allora sarà a quel punto che dirà: “ora vediamo di discutere cosa c’è di sbagliato nella vogstra religione e dove i nostri valori si scontrano con i valori islamici”?  Questa è la vera domanda. Geoerge Bush non l’ha mai fatto. Ha usato il termine “islamofascismo” una volta, salvo poi tornare velocemente sui suoi passi. Perciò non so.
Vedremo.

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