Perché ce l’avete così coi vegetariani?

2 su 5

FiC42È un po’ di tempo che me lo chiedo, ma oggi vedendo la quantità di foto di pezzi di agnello postate assieme a invettive contro il vegetarianismo o dileggio per i vegetariani ho deciso di mettere la domanda qua fuori: perché ce l’avete così coi vegetariani?

Io non sono vegetariano. Penso ci siano delle buone ragioni per esserlo, e delle altre meno buone. Lo trovo un dibattito interessante, ne ho discusso, e ho spesso cambiato idea. Continuo a mangiare carne principalmente perché mi piace, consapevole che è un comportamento più menefreghista.

Però c’è una cosa che non mi sognerei di fare: insultare o dileggiare quelli che – in un dibattito etico complesso – fanno la scelta più difficile, mossi da altruismo. Perché è evidente che essere vegetariani è, banalmente, più difficile che essere carnivori. Per me, almeno, sarebbe difficile: perché la carne mi piace.

Eppure quando l’argomento diventa il vegetarianismo c’è un sacco di gente che gli si scaglia contro irrazionalmente e con una veemenza vista in pochi altri temi. La cosa strana è che non mangiare carne è una scelta che, strutturalmente, non può fare male al prossimo. Se hanno ragione i vegetariani, il mondo è migliore. Se hanno torto, il mondo è uguale.

Sembra quasi che ciò che fa davvero arrabbiare questi odiatori del vegetarianismo è il semplice mettere in dubbio che uno dei loro comportamenti – uno da cui si trae dell’effettivo piacere – possa essere sbagliato. Forse è questa la grande forza del conservatorismo: la disposizione umana a difendere ciò che si fa solo perché lo si fa.

West Bank story

interesse 3 su 5

C’è un cortometraggio molto carino su Israele e Palestina interpretato in chiave di fast food. Si chiama West Bank Story, facendo il verso a West Side Story, ed è rifatto a mo’ di musical. Gli isralieni hanno Kosher King (KK, da Burger King) e i palestinesi Hummus Hut (HH, da Pizza Hut) e c’è tutta la storia di quel conflitto rifatto in chiave canzonatoria: gli israeliani che costruiscono dei macchinarî super-efficienti per battere la concorrenza, ma lo fanno oltrepassando il territorio palestinese (le colonie), i palestinesi che lo manomettono lanciandogli un sasso contro (l’intifada), gli israeliani che decidono di costruire un muro fra i due fast food, etc etc.

Dura 20 minuti, e lo potete vedere interamente (e gratis) qui: è fatto davvero bene, curato nei particolari che si notano sullo sfondo della storia, oltre che molto divertente (questa scena mi fa ridere ogni volta che la rivedo). Per chi conosce un po’ quelle aree è davvero un must.

Tutto ciò, e soprattutto il fatto che non ne avessi mai parlato sul blog, mi è ritornato in mente quando sono passato da Borough Market qualche tempo fa e ho fatto questa foto ai due banchetti rivali, l’uno accanto all’altro: quello delle salsicce salsicciose e di tutte le cose più carnifere del mondo gestito da un signorone della provincia tedesca, e quello dei vegetariani allegri e rivoluzionarî, gestito da due ragazzotti molto freak. Sembrano convivere amabilmente, anche perché – una cosa è certa – di concorrenza non se ne fanno troppa.