30 Replies to “Notizia bromural”

  1. ‘Notizia brumoral’ quale sarebbe / che il Mutu perde il Chelsea, non il vizio? / Già ben tu lo sapea che non giulebbe / ma bianco polverin pippava il tizio.

  2. Miglior’è ‘fenomén’ per eufonia
    per dir del garzon novo del Prandelli;
    ma’l fatto è che voialtri come pria
    pigliarvi vi faceste pei fondelli.

  3. O forse hai già scordato L’Animale
    (ch’altri non oso riferirgli nomi)
    che i balli elesse in Rio del Carnevale
    in loco dei cimenti trapattoni?

  4. oh ma non se ne accorge nessuno che è “brOmUral”?
    e Giovanni, perdona, ma gli accenti del tuo primo endecasillabo non mi convincono proprio per niente

  5. @ Giovanni Fontana:
    Perché Giovan più meco non favelli
    come solevi far sino a poc’anzi?
    Omai t’è noto con dolor che quelli
    da sé e d’altrui nomati qual ‘romanzi’
    a guisa adoperiamo di livelli
    ai pie’ de’ zoppi scranni (e non son ganzi)
    noialtri, quei che la German favella
    proclaman sopra ad ogni cosa bella.

    Io nacqui nella terra del Cangrande
    ma mosso fui da un sentimento nuevo
    poi che Chiampan lasciocci in mutande
    ed ora il cor mi batte sol pel Chievo.
    Eppur mi molce il tuo dolor si grande
    pel tradimento dello Dacio pravo
    mentre Tavano parmi idea bislacca
    buona semmai per punger una vacca.

    PS: un dodecasillabo? E dove, di grazia?

  6. Non è da te, Giovan, essere ignavo
    e limitarti ad un vacuo cianciare;
    mostrami tosto il loco ov’io sbagliavo
    sicché mai più in quel debba fallare.

  7. Lo tristo articolo ponesti innanzi
    a lo turpissim bràsilo Animale.
    Non già che gli fosse immeritato, anzi!,
    ma a tal cagion fallasti ‘l decimale.

    Corruccio non ti voglio, bensì allegria;
    te ‘n faccio sconto: però che, in Firenze,
    vostra minuta compagin clivense,
    sempre c’ispirò sol larga simpatia.

  8. ‘O forse hai già scordato’ sono sette,
    se ‘l’Animale’ aggiungi fanno undìci.
    Le sillabe son giuste e anco ben dette:
    non v’ha ragione in quello che tu dici.

  9. La giusta soluzion sol non raggiungi?
    T’aiuto io, ché non ti voglio male:
    ‘forse’ con ‘hai’ per sinalefe giungi
    ed ecco articolato l’Animale.

  10. Noi leggiavamo un giorno per diletto
    di Scialòcco di com ‘l verso non strinse;
    soli eravamo e sanza alcun sospetto
    Per più fiate li occhi ci sospinse
    quella lettura, e scolorocci il viso;
    ma solo un punto fu quel che ci vinse.
    Quand’ei disse con piglio sì deciso
    “‘O forse hai già scordato’ sono sette”
    quasi a dir che quel tanto gli sia inviso
    lo dittator che la Comedia dette
    financo a prenderlo davver per fesso
    e contestar quel ch’ei nel Poema mette.
    Scialòcco ver polemico indefesso
    fuggirà, augùro, dire sì arrogante
    – s’almeno avesse messo un circonflesso! –
    «fallava nel contar anco Alighier Dante».
    Ã’m pratìco ‘l cognosco di c’ho detto
    vorrà prova: già lo vedo qual infante,
    poscia ch’abbi ‘l corrente “pòsto” ‘nviato,
    recriminar «sito ov’è esto concetto?»;
    è du’ versi pria de lo meo citato:
    “del nostro amor tu hai cotanto affetto”.

  11. così al volo, direi che Giovanni infila un paio di dodecasillabi (almeno “vorrà prova”, emendabile con ‘l al posto di lo; e “corruccio non ti voglio”, ove basterà un vo’ al posto di voglio – a meno che, ma non oso pensarlo, intendesse far sineresi delle ultime due di allegria)
    Scialocco mi pare abbia ragione, nella diatriba (accento sulla a o sulla i?)
    ma così, tanto per rendermi simpatico a tutti, segnalo che bara su una rima: nomi / trapattoni (che va inteso come trapattonî, vero?)
    Giovanni, ti prego, correggi il brumoral del titolo in bromural: devo chiedertelo in metro?

  12. @ Chelidon:
    Ben meglio sa contare Chelidòn
    Che’l Gioàn che fiate molte in dodèca
    incorse già; ma tacquimi io bon
    di simil cacofonica ciofeca:
    appellerammi per questo ‘cojon’?
    Se in ‘trapattoni’ schifo il circonflesso
    con ciò sia cosa che non sono fesso.

  13. Messer Giovàn, chied’io, non per iattanza:
    ‘Dich’io, s’ancor di favellar m’en prieca:’
    al limitar superno de la stanza
    aggiungi, che completa sia la spieca.

  14. Se poi citar tu vuoi lo Sommo Dante
    credendo (e a cagion) non abbastante
    la scienza tua, vedrai che all’istante
    Scialocco citeratti sanza chieda
    ‘che più che tutte l’altre bestie hai preda’
    e un altro che sebben da te non sieda
    è dir che nel pensier sempre mi frulla:
    ‘perché per ira hai voluto esser nulla?’

  15. @ Giovanni Fontana:
    In genere non mi piace fissarmi dentro un solo schema metrico: capita che l’ottava rima, in questo preciso momento, mi garbi per concisione ed efficacia, domani chissà.

    P.S. Sicuro di voler continuare? 😉

  16. Giovanni Fontana scrive::

    Su Allegrìa tenete ragione.
    (su “Tu hai”, invece no)

    Vabbé, intanto beccati questa:

    Io la Ragion non la voleva avere
    è dessa che mi s’offre qual baldracca:
    all’uso del poeta volentiere

    (ch’anzi lo disputar a lungo fiacca)
    lasciar convien decidere s’è d’uopo
    che quivi o quinci in verso avanti l’acca

    ch’inizia la parola che vien dopo
    unire oppur disgiungere, secondo
    il tempo, l’occasione o lo scopo

    com’è normale avvenga in questo mondo
    che però in questo è riputato bello
    non tanto è solamente perch’è tondo

    ma accomodare suol e questo e quello.
    In tali e in altri simil modi cento
    Dante dittar solea, mio garzoncello

    gentil, ma poco nel dittare attento.

  17. Finalmente vieni giù anche tu di terzine!
    Diamo di sonetto.

    *

    Ciuco somaro o asino oppure sciecco,
    come noman esta bestia con la soma
    quei che primi lo “sì” fécer idioma,
    quivi quei ruzzola in dicer ove pecco;

    Agil cosa è risolver battibecco
    e inficiare il di lui non dotto assioma,
    quand’ei andò lamentando che si noma
    endecasillabo sol s’ha suon secco.

    Ei esige ton su quarto o sesto accento,
    ma lo sa ben: l’inane infranta norma
    da Dante in dar a su’ Comedia forma

    Delle due l’una dica «me ne pento»,
    regla s’accoglie, o tutte o se ‘n fa senza:
    non s’elegge una a propria convenienza.

  18. Non discutea dove l’accento cada
    ma la lunghezza in sillabe del verso
    o liberal consumator di biada
    con lunghe orecchie e cranio vuoto e terso
    non puoi mutar secondo che t’aggrada
    de la question il dritto ed il roverso.
    Ver tu potrai lo giovincello tocco
    da scienza altrui lo Sommo ed altri nomi
    con l’illusione d’intortar Scialocco
    citar da mille e forse dieci tomi
    con fare assai pedante e un poco sciocco
    ma io ben me ne sbatto li c-
    Chi sa la retta via pur devierà
    sanza timor che poscia smarrirà.

    (Sfuggito t’è ch’a ‘nuevo’ e ‘Chievo’ ‘pravo’
    con imperfetta rima accompagnavo.)

  19. Shylock scrive::

    Io tacevo perché il ragazzo va incoraggiato, sennò non mi gioca più >

    In esto loco lamentavi venial
    mia imprecisione in su la quarta o sesta
    nel riferitelo sarò sì giovial:
    la tua magagna fu inver proprio questa.

  20. Fu Chelidon, non io, a fare obietto
    all’uso disinvolto de l’accenti:
    con lui, allor, o dittator inetto
    se credi e sei capace ne lamenti.
    Io feci della discussion l’obietto
    li versi tui che fur incontinenti;
    poiché sillabe tu non sai contare
    li versi altrui vorresti ravanare.

  21. Com’io ti dissi sono liberale
    nel loco ove s’accentan le parole
    lo risultato posson giudicare
    gentili orecchie ed esperte sole
    secondo il suon più o meno musicale
    ch’ottiene la sequenza di parole.
    Ma il fallo nel contar non è opinione
    e chi non lo sa far è somarone.

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