Abruzzo ventidue

Un riepilogo delle foto fatte in queste settimane, domani farò un bilancio da Roma, avendoci riflettuto un po’ sù a freddo.

L’unico centro commerciale rimasto in piedi durante il terremoto. È anche l’unico nella zona dell’aquilano ancora aperto, era un prefabbricato e ha retto la scossa. Una volta ci siamo arrivati a orario di chiusura già superato, e facendo vedere il tesserino del campo ci hanno fatto entrare per comprare i beni di prima necessità: la birra per una festa dei dicotto anni:

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In questa casa cantoniera è crollata tutta una fiancata:

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Ridotto male:

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Sembrava anche una bella macchina…

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Qui la voragine al centro non si nota subito, anche perché sul palazzo nessuna crepa, ma se ci butti l’occhio è spaventosa:

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Il piano al centro è stato completamente sventrato:

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Questo è il palazzo di confindustria, qui si vede che non ha retto più per quello che c’è per terra, che per quello che si vede:

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Purtroppo questo non si vede bene perché non potevo scendere dalla macchina, quella camionetta in fondo segna l’inizio della zona rossa, quella istituita per il G8:

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Questo è l’aeroporto appena terminato di Preturo, ci è atterrato oggi Berlusconi, quando ho fatto questa foto non era ancora terminato del tutto: qui si vedono le tende dei militari che lo stavano costruendo:

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Questo quartiere dell’Aquila si chiama, o forse sarebbe meglio dire “si chiamava” dato lo sbriciolamento che n’è conseguito, il Torrione:

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Infine altre rovine romane, un anfiteatro bellissimo poco fuori l’Aquila. Per fortuna queste non sono state intaccate dal terremoto:

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