Sogno stupido
25 June 2009, 0:41 | Ogni me è politico | Commenti: 2
Non so, voi ce l’avete un sogno stupido?
Il mio è il seguente, ci penso da tanto: io vorrei poter chiedere a qualcuno di fare la pipì per me. Come gli chiedi un bicchier d’acqua. «Senti, mi porti un bicchier d’acqua?» ,«guarda, a me non va proprio, scendi tu a buttare la spazzatura?». Capita che tu stia leggendo una cosa, scrivendo, guardando un film, o qualsiasi cosa per cui non hai nessuna voglia di alzarti, e quanto sarebbe bello poter chiedere: «senti, scusa, vai in bagno e fai la pipì per me?»
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Bene, e grazie! Questo blog crede nella persuasione – ama le discussioni e chi le fa. Si discute per cambiare idea o per dare la possibilità agli altri di cambiarla. Perciò, più della tua opinione, ci interessano le ragioni che la sostengono, ciò che potrebbe far cambiare idea anche a noi. E tu? Potresti cambiare idea? Se la risposta è no, è inutile partecipare alla discussione – hai già deciso di non farlo.
Adesso ti racconto il mio, ma essendo linguisticamente complesso arrivare al dunque senza incorrere in nell’ odioso complemento oggetto interno, ti prego di voler apprezzare i miei sforzi nell’evitare la cosa.
Dunque, io ho disturbi del sonno, cioè sono come quelli che hanno disturbi alimentari che pensano sempre alle polpette, e, o non mangiano mai, o sono bulimici. Io ho questo stesso comportamento col dormire (ma anche alle polpette ci penso con una certa frequenza). Quando dormo ho un’ attività onirica che ATTIVITà è proprio la parola giusta e bisognerebbe quasi registrarla alla camera di commercio come ditta individuale. Sogno con competenza, come un lavoro.
Capita, delle volte, che mentre consumo i miei sonni, la mia ghiandola pineale mi faccia vivere scene in cui, per esempio, mia madre cade nel tubo di scarico del lavandino, o in cui mi risveglio ed il mio uomo non c’è (a tratti questa attività onirica può assumere caratteri onorico-divinatori), una volta ho anche sognato di essere un trancio di pizza in una teglia di pizze e di aver perso mia sorella, che anche lei era una pizza sulla teglia.
Insomma la mia mente produce allucinazioni di cose che non ha mai vissuto, spaventosissime, e mi sveglio in lacrime, o angosciatissima, e anche dopo essermi svegliata e resa conto che era solo un sogno, non riesco a riaddormentarmi, perché sono tutta scossa, e quel terrore mi è rimasto appiccicato addosso.
Ora mi chiedo, perché la mia mente non è capace di regalarmi un’allucinazione, che riproduca cose che non ha mai vissuto, talmente bella da farmi svegliare di soprassalto ridendo come una pazza? E dopo essermi svegliata, e resa conto dell’inganno, niente, non riuscire a dormire perché sto ancora ridendo troppo forte?
Sogno che accada questa cosa qui.
Insomma, nel mio caso vale quella corrispondenza, così propria della lingua spagnola tra l’avere: un sogno, e l’avere: sonno.
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