Chi ha sulla coscienza questi morti?

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Non c’è niente di cui vergognarsi nell’avere paura. Spesso è la reazione più ragionevole che si possa avere, specie se si conoscono le conseguenze di quello che si può fare. Ma evito di scrivere “causare” non a caso. C’è una differenza fra responsabilità e colpa, come c’è fra essere ignorante e bruciare della carta ed esserlo e ammazzare delle persona.

Il reverendo Jones, quello scemo scemo che voleva bruciare il Corano, l’ha fatto qualche giorno fa. Al contrario di quanto accaduto a settembre, la cosa ha avuto pochissima pubblicità e qui se n’è parlato poco. In Afghanistan, per questo, hanno ucciso 29 persone, fra cui otto funzionarî ONU. Perciò Jones ha certamente fatto male – avrebbe dovuto avere paura, per quelle persone lì –, ma non ha causato un bel nulla.

Coloro che giustificano, anche parzialmente, le azioni degli invasati assassini a seguito della provocazione di Jones, stanno autorizzando l’ONU – per rispondere alla “provocazione” – a sterminare l’intera Kandahar. O, peggio, autorizzando il proprio stesso omicidio se qualcuno trovasse offensive le loro opinioni.

C’è una bella differenza fra essere scemo-scemo ed essere scemo-omicida. Ed è quella che chiunque sappia cos’è una dittatura conosce: uno Stato che ti punisce per le tue idee, sceme che siano, È una dittatura. Uno Stato che NON ti punisce per l’omicidio indiscriminato È una dittatura. La differenza fra il dovere dell’azione penale e il dovere della mancata azione penale.

Al tempo della prima pubblicità alla cosa, scrissi un post in tre punti in cui spiegavo perché – per quanto Jones fosse un cretino – la nozione stessa del mandante per provocazione era fasulla e pericolosa. Lo ricopio qui aggiungendoci un quarto punto preso da quello che scrisse Max nei commenti.

1) C’è rogo e rogo
È incredibile il doppio standard per cui l’esaltato pastore che vorrebbe bruciare delle copie del Corano sarebbe responsabile delle manifestazioni violente  – con dei morti – che si stanno verificando in gran parte del mondo islamico, mentre gli scalmanati manifestanti sarebbero completamente destituiti della responsabilità delle reazioni alle proprie azioni – sapete quante bandiere americane si stanno bruciando, in quelle manifestazioni? Per la stessa ragione, gli Stati Uniti dovrebbero essere legittimati a radere al suolo tutti i Paesi mussulmani.

2) L’offesa nell’occhio di chi guarda
Da quando in qua abbiamo deciso di usare il metro altrui, quello dei più sociopatici e scalmanati, e non la realtà dei fatti come criterio? Da quando in qua abbiamo deciso che bruciare un pezzo di carta con delle frasi di dubbio gusto scritte in arabo è l’offesa definitiva, perché qualcuno crede che quel libro conti più della carta su cui è scritto? Da quando abbiamo deciso di guardare la realtà attraverso la lente diffratta di chi ha un metro allucinato e fasullo? Da quando abbiamo deciso che la donna che va in giro in minigonna è colpevole del proprio stupro perché il suo abbigliamento offende, e aizza, lo stupratore? E da quando abbiamo deciso che un testimone di Geova può lasciare morire il figlio perché fargli una trasfusione di sangue lo offenderebbe? E perché, allora, non decidiamo che è sbagliato criticare il papa, visto che moltissimi cattolici si offendono delle nostre parole.

La libertà è un diritto inviolabile, anche di fare delle sciocchezze se queste non rechino – davvero, non nella testa dei fanatici – un danno al prossimo. Come diceva Orwell, if liberty means anything at all, it means the right to tell people what they do not want to hear. Se “libertà” vuol dire qualcosa, vuol dire avere il diritto di dire alle persone quello che queste non vogliono ascoltare.

3) La legge di Cavazza
(scrive Max)
Pensandoci bene, c’è un valore nelle azioni dei vari Jones piromani. Lui non lo sa, in quanto è probabilmente mosso più dallo spirito dei roghi dei libri del Nazismo, uno spirito inaccettabile in principio. Ma in effetti sta contribuendo a un lento processo di desensitizzazione psicologica di un miliardo e mezzo di musulmani traumatizzati da un libro. Un po’ come un vaccino, o meglio, una terapia di gruppo.

I cattolici lo san bene, ci sono gia passati e ci son voluti 200 anni perché se ne facessero una ragione (anche se l’Italia rimane una delle poche democrazie liberali con il vilipendio della religione nel codice penale e diversi processi in atto, sic!). I destrorsi americani – pure – ci sono passati con la desacralizzazione della bandiera, che continuano a riproporre di vietare per legge, senza successo.

4) Paura e rispetto
Infine, la citazione del giorno:

I may refrain from insulting you. I may refrain from publishing a cartoon of your prophet. But it’s because I fear you. Don’t think for one minute that it’s because I respect you. (Richard Dawkins)

È possibile che mi astenga dal fare ciò che consideri un insulto. È possibile che mi astenga dal pubblicare una vignetta del tuo profeta. Ma è perché ho paura di te. Non pensare, neanche solo per un momento, che sia perché ti rispetto.