Abruzzo sei

L’anniversario

A un certo punto, la sera, tutti quelli che lavoravano in cucina sono spariti, di corsa, lasciando tutte le persone in fila alla mensa. Di corsa sono andati in una tenda accanto, che fungeva da magazzino alimentare, dove era stato piazzato un tavolo per due persone. Il lume di candela non c’era, forse n’avranno usate troppe nei primi giorni del terremoto, di candele, e ora vogliono approfittare dell’elettricità, quando c’è.

Siamo tutti scappati, a uno a uno, a fare gli auguri di buon anniversario a questa coppia che faceva l’anniversario dei 10 anni di matrimonio: un pasto in solitaria, uno spumante a sorpresa, e tanti auguri.

“Femministe contro la pubblicità”

L’Italia non sarà un paese civile quando uno sporco negro sarà un negro che non si lava – non solo – ma quando chi fa cose come queste, magari con slogan più decenti, non sarà e non sarà chiamato “femminista”.

Insomma: loro sono pazze, ma lo slogan è disgustoso.

Abruzzo cinque

La scossa

tanotte c’è stata una nuova scossa, 3.5, che ha fatto svegliare un po’ tutti nel campo. Io sono uno dei pochi che non l’ha sentita.

Abruzzo quattro

C’è un gruppo di bambine, qui al campo, a cui ho raccontato di essere un folleto. Quando mi vedono corrono ad abbracciarmi e mi chiedono di volare. Dài, vola. Dài, vola. Io ogni volta m’invento che sono stanco, che i miei amici folletti non possono, che mi vogliono in cucina dove devo volare qua e là, etc.

I bambini si divertono un sacco nelle tendopoli, intanto stanno insieme a un sacco di altri bambini, e poi ci sono tantissime attività organizzate dalle più disparate associazioni: ieri c’era addirittura un torneo di calcetto per bambini organizzati dalla FIGC. Non c’è neanche bisogno di ritrovarsi al campetto o al parco giochi: è tutto qui.

Ci sono psicologi che li hanno sotto osservazione dalle prime scosse, con diversi manuali da seguire, ma – almeno qui – tutto appare come un gioco. Secondo me non avranno ricordi negativi del terremoto, tranne – forse – la fuga.

Oggi ero a servire in mensa, e due di quelle bambine sono venute da me, mi hanno preso per mano, e mi hanno chiesto “quei biscotti bianchi rotondi molto buoni”. C’ho messo un po’ a capire cosa intendessero, poi ho capito: ci sono due celiache nel campo, alle quali – invece del pane – portiamo delle gallette di riso. Allora l’ho portate alle bambine e loro si sono messe a mangiarle, entusiaste, impugnandole con due mani.

L’aceto è più gustoso

Dicono che la Coca Cola zero contenga zero calorie. Lo dice la Coca Cola, e l’ho letto anche da qualche parte su internet, da qualcuno di cui mi fido, mi sembra. Ho comprato quella. A casa l’ho assaggiata, secondo me contiene zero calorie perché uno non la beve mica, una cosa così; come si fa a berla? Fa schifo ai cani, non c’è senso. Poi ho pensato che c’è gente che beve la RedBull.

Abruzzo 3

Sciacalli

In ogni tragedia che si rispetti ci sono anche gli sciacalli:

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Abruzzo due

Non state sotto i tetti

È la frase che si sente dire più spesso: «attento, attento, non stare sotto i tetti».
I campi sono tutti prossimi ai paesi, spesso dentro. Quindi dovunque si giri, o se si prende una birra la sera, si passa accanto alle case, così quelli che sono qui da qualche tempo e si sono già sentiti rivolgere la stessa frase.

Questo tipo di premure sono quelle che mi colpiscono, in ogni circostanza. Fra l’altro “è più facile che ti cada in testa una mattonella piuttosto che…” è una frase che avevo usato spesso quando, in Palestina, mi parlavano del rischio del terrorismo. Mi verrebbe da dire il contrario, ma so che qui il rischio è più concreto.

In effetti, in ogni casa, anche in quelle apparentemente intatte, a terra si trovano calcinacci o una polvere rossa data dallo sfregamento delle tegole, credo:

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E poi ci sono le tegole per davvero:

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