Mercoledì 24 dicembre / mattina

La marcia – Diario dalla Palestina 110

Oggi Betlemme è una città blindata, c’è un soldato per ogni incrocio, anche il più piccolo. Blindata e ripulita, di manifesti dei martiri se ne distinguono pochi, e ho visto un paio di bandiere con Arafat ammainate; del solitamente onnipresente Saddam neanche uno. Sulle strade più celebri sono comparsi un sacco di sigilli USAID, che oltre a certificare un investimento americano (che però fuori dalle feste è circoscritto a una sola struttura), dovrebbe rassicurare i turisti, credo.

Stamattina c’è stata la marcia degli scout. In una società così ordinata (nel senso di ordinamento, non di ordine) come quella palestinese tutti i cristiani fanno il cursus honorum cristiano: battesimo, scuola cristiana, scout, comunione, cresima, etc. C’erano anche vari dei miei bambini, o di quelli a cui ho fatto lezione d’italiano, ma c’erano anche tanti bambini da scuole cristiane (quindi non vedrete donne velate) di tutta la Palestina: chissà da quanto tempo preparavano l’avvenimento – per certo, passando nei pressi delle scuole in questi giorni sentivi il rullare dei tamburi…

Intanto un bel video, mentre passava la marcia sulla piazza della mangiatoia, è giunto il momento della preghiera del muezzin, e dagli altoparlanti della moschea lì davanti, sono cominciati a uscire gli “Allah akbar”, ed è come se si sfidassero a chi faceva più rumore:


Poi alcune foto:

I neri, greci:

01-neri.jpg

Le bimbe tamburano:

02-bimbe-tamburi.jpg

Secondo me hanno anche freddo:

03-al-freddo.jpg

Ci sono tutte le confessioni, con vari cortei da varie città; e poi ci sono pochini gli armeni, con la bandiera armena un po’ ovunque:

05-gli-armeni.jpg

Varie bandiere:

06-bandiere.jpg

Altri tamburi:

07-ritamburi.jpg

Per una volta sono gli uomini a portare il “velo”, e non le donne:

08-per-una-volta-sono-gli-uomini-a-indossare-il-velo-e-non-le-donne.jpg

Qualcuno meno fine lo definirebbe il “lato b” della marcia:

09-qualcuno-meno-fine-di-me-lo-chiamerebbe-il-lato-b.jpg

Loro sono mussulmane, le uniche: approfittano dell’occasione mediatica per mostrare le foto dei propri mariti o figli morti. Susciterebbero tutta la mia compassione, se non avessi visto le stesse foto – in occasioni meno “occidentali” – con il mitra in pugno:

10-ogni-occasione-e-buona-pero-senza-mitra.jpg

E guardate chi si vede:

04-chissivede.jpg