Abbìra, semmai

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Mi chiedono di commentare la pubblicità che sta facendo ridere tanti, quella del «cinque léttere, abira», sottolineando che è una parodia riuscita male e che nessun romano riderebbe. Detto che trovo davvero difficile immaginare qualcuno a Roma che non sappia scrivere birra, mi limito a sottolineare che – se proprio… – nessun romano direbbe «abìra, cinque lettere» – quella sì, ignoranza del romanaccio – perché in romano la parola “abìra” proprio non esiste, è abbìra con due “b”, come assedia per la sedia. E come in italiano si scrive “va bene”, ma si pronuncia “vabbene” e attaccato si scriverebbe proprio vabbene, o come si scrive “da vero” ma si pronuncia “davvero” e si scrive attaccato “davvero”. Se proprio volete sapere il nome, si chiama raddoppiamento fonosintattico.

Insomma, i signorini della Treccani permettono? Forse questo potrebbe esservi d’aiuto.