…e in fondo non è neanche così rotonda

Avevo detto delle possibili strumentalizzazioni, ma non arrivavo a pensare a nulla di così vergognoso:

Ora, che la lettera dei fisici fosse non proprio azzeccatissima, una citazione (come a Ratisbona) e per di più di vent’anni fa, è ovvio. Ma cose come queste sono veramente squallide, oltre a far salire la bile. Come spesso succede è decisamente più pernicioso lo zelo di qualche bieco funzionario – in questo caso anche cognato dell’appena citato Buttiglione – che una lezione del Papa nella quale mai avrebbe avuto la temerarietà (né forse la ‘retrivia‘) di difendere l’infame processo.


Nonché cattolico fervente, Galileo Galilei – Che c’entra? Allora perché non anche infedele concubino?
Il 30% degli studenti di scienze credeva che Galileo fosse stato arso vivo – È una ricerca del Consiglio d’Europa sugli studenti di scienze (di tutti i paesi membri), cosa diavolo ha a che vedere con 67 professori italiani di fisica?
Che avesse subito… torture
Vogliamo arguire?
Che avesse detto la fatidica e fiera frase “eppur si muove” – Poverino, visto che ha abiurato per salvarsi la vita, allora la sua teoria perde di valore. Fosse stato un fiero martire invece…
Signori docenti pagati con denaro pubblico – Invece questo scandaloso servizio del TG2 è autofinanziato.
Del… radicale Feyerabend – Ecco, appunto, non solo la foto da Wikipedia.
La mentalità conformista odierna – Mai come con un interlocutore così: da che pulpito!
se giudicato con i parametri di oggi il caso Galileo non appare scandaloso – No, difatti, un processo per “falsa dottrina” ha tutti i crismi dello stato di diritto…
Le vere motivazioni arrivatono dieci anni dopo – E quelle del Sant’Ufizio non arrivarono mai: chissà perché non si anche loro stessi al carcere “ad arbitrio nostro”.
Se solo avesse seguito il consiglio di San Roberto Bellarmino di parlare per ipotesi e non per tesi – Certo, se solo non si fosse messa la mini-gonna non l’avrebbero stuprata, in fondo è colpa anche sua…

Una risata (di Buttiglione) ci seppellirà

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Fare la figura degli illiberali con il Papa era dura, nondimeno ci si è riusciti.

Una vittoria politica di Ratzinger e della sua mossa che passerà come una magnanima rinuncia in nome della distensione culturale e sociale. E c’è chi festeggia l’autogol.

Ci sono retrivi intelligenti, e retrivi sciocchi (e criminali): a uno dei due è finita così, all’altro così. Uno riceve la solidarietà di tutto il parlamento, l’altro viene sotterrato da una fragorosa e genuina risata.

E adesso come rispondere al prossimo Buttiglione di turno che dica la baggianata della censura anti-cattolica in Italia?

«…ho appena dimostrato che niente è dimostrabile…»

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Oggi sono passato al’Università e c’erano vari striscioni dei cosiddetti collettivi studenteschi contro la venuta del Papa alla Sapienza; uno in particolare mi ha dato il senso – recitava: “Il Vaticano è uno stato senza libertà di parola, non possiamo far parlare il capo di uno stato così”. La quadratura del cerchio.

Ora, si può discutere dell’opportunità dell’invito, ma quando si fanno le barricate per impedire a qualcuno di parlare – molto, molto banalmente – ho sempre un fastidio di pancia. Oltre a essere un principio da monarchia assoluta.