Il candidato alla prova dei giovani

iMille sono un gruppo di persone convinte che le cose possano cambiare. E che l’unico modo per fare sì che questo accada, è provarci. Fare le cose. Io, con loro, ho fatto qualche cosa per la creazione del Partito Democratico. Oltre ad aver fatto qualcosa, ho anche scritto delle cose:

limonaia.jpgIeri, giovedì ventisette: uno degli appuntamenti della campagna elettorale di Walter Veltroni è l’incontro con i neovotanti. Siamo essi sedicenni, diciassettenni, o diciottenni imbucati per mangiare un pezzo di pizza. Limonaia di Villa Torlonia, pretesa sede di un pic-nic romano dei Mille, poi spostato a qualche yard (siamo internazionali…) più in là per sovvenute ragioni di maggior entità – era chiuso. L’invito è fissato per le 15.30, che per i romani significa le 16. Difatti è alle 16 che arriva il più rappresentativo dei romani, non Totti, ma il sindaco.

Passo indietro. Il dietro le quinte inizia un paio di settimane prima, allorché la quota Mille viene chiamata al tavolo dell’organizzazione: la quota Mille siamo io e Francesco Costa, una mano ce la dà anche Arianna Cavallo. Durante le riunioni che iniziano sempre al finir del sole, e finiscono sempre all’iniziar delle partire, si cercano di supporre luoghi, idee, slogan.

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marteDIcorsa 1 – Com’è logica

marteDIcorsa
Volevo spiegare a degli amici che il ciclismo è lo sport più romantico che c’è, e allora ho provato a scrivere. E scrivere ciò che raccontavo scrivendo. Così, ogni martedì, per un mese. Io, per me, mi sono convinto. Anche troppo, a rileggere il tono troppo denso?

Com’è logica

La logica è una dottrina ferrea, quasi sillogistica. Utile, il più delle volte. Ha delle esigenze, però, quantomeno in occidente, quantomeno da 2300 o 2500 anni. Dall’avvento della filosofia possiede – forse detiene – delle regole che si potrebbero scrivere, fin da Aristotele, forse già da Eraclito.
Poi ci sono le emozioni, i condizionamenti, i confini più labili e i sentimenti. Che non sono necessariamente illogici, ma talvolta sì.
Qualcuno le chiama, non a caso, regole-non-scritte, sono doveri, spesso morali, che vanno rispettati ma soprattutto onorati: ogni appassionato deve, per contratto, apprezzarle. E lo farà proporzionalmente alla passione che ha per quello sport, per quella dottrina, o per quella varietà di cibo.
Spesso sono consuetudini per nulla ragionevoli tranne che per chi le subisce, per chi ne è parte.
Questo fa sì che si definisca logico quello che è tutto fuorché logico, ma irrazionale, romantico, inspiegabile. Anzi, difficile da spiegare con parole, specie se poche; un’opera impervia: quasi come scalare in successione il Duran, lo Staulanza, la Marmolada, il Pordoi e il Sella. “Quasi come”, per il Rispetto Del Sudore, che è un’altra delle regole-non-scritte dell’appassionato alla bicicletta: alla, non della. Continue reading “marteDIcorsa 1 – Com’è logica”