iMille sono un gruppo di persone convinte che le cose possano cambiare. E che l’unico modo per fare sì che questo accada, è provarci. Fare le cose. Io, con loro, ho fatto qualche cosa per la creazione del Partito Democratico. Oltre ad aver fatto qualcosa, ho anche scritto delle cose:
Ciò che separa un movimento di ampio respiro da un’aggregazione sindacale è l’interesse per i temi non strettamente associati alle persone facenti parte del gruppo. Per carità è legittimo e giusto avere degli obiettivi per sé, o per chi è più vicino, ma è tanto più onorevole quando a domandare spazio per i giovani non siano giovani, a domandare spazio per le donne non siano donne.
Più volte è stata fatta ai Mille questa obiezione – fate solo i vostri interessi – che, specie se fatta in malafede, è speculare dell’altra per cui eh-ma-questi-giovani-dove-sarebbero.
Tuttavia è stata anche mia l’impressionione che il punto della discussione fosse eccessivamente focalizzato sui nostri interessi. Sicuramente sarebbe più corretto chiamarle necessità, data l’impellenza e il loro carattere, ma stiamo attenti a non rimanere imprigionati in questa logica.
Per riformulare un’espressione oggi invalsa, non bisogna essere dei NIMBY (l’atteggiamento di chi accetta qualunque cosa purché sia fatta lontana dai suoi occhi e dalle sue cose) su alcune questioni, ma su altre, come i diritti, bisogna guardare “not only in my back yard”, oltre il proprio cortile.