iMille sono un gruppo di persone convinte che le cose possano cambiare. E che l’unico modo per fare sì che questo accada, è provarci. Fare le cose. Io, con loro, ho fatto qualche cosa per la creazione del Partito Democratico. Oltre ad aver fatto qualcosa, ho anche scritto delle cose:
Ieri, giovedì ventisette: uno degli appuntamenti della campagna elettorale di Walter Veltroni è l’incontro con i neovotanti. Siamo essi sedicenni, diciassettenni, o diciottenni imbucati per mangiare un pezzo di pizza. Limonaia di Villa Torlonia, pretesa sede di un pic-nic romano dei Mille, poi spostato a qualche yard (siamo internazionali…) più in là per sovvenute ragioni di maggior entità – era chiuso. L’invito è fissato per le 15.30, che per i romani significa le 16. Difatti è alle 16 che arriva il più rappresentativo dei romani, non Totti, ma il sindaco.
Passo indietro. Il dietro le quinte inizia un paio di settimane prima, allorché la quota Mille viene chiamata al tavolo dell’organizzazione: la quota Mille siamo io e Francesco Costa, una mano ce la dà anche Arianna Cavallo. Durante le riunioni che iniziano sempre al finir del sole, e finiscono sempre all’iniziar delle partire, si cercano di supporre luoghi, idee, slogan.