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E insomma Wojtyla è stato beatificato per il miracolo di aver “guarito” dal morbo di Parkinson una suora, lo stesso morbo di cui soffriva Wojtyla e da cui – guarda un po’ – non era riuscito ad autoguarirsi. Uno si dovrebbe domandare perché quella suora sì e tutte le altre persone del mondo che soffrono di Parkinson no. Se Wojtyla aveva questo potere, perché lasciare nella sofferenza tutto il resto del mondo? Sicuramente la risposta sarà che le vie del Signore sono infinite, che è come barrare la casella non sa/non risponde nei questionarî.
Se, però, le vie del Signore sono così infinite, rimane sempre una domanda: perché Dio, i papi, tutti i miracolanti, non curano mai un amputato? Quella sì che sarebbe una guarigione a prova d’impostura. Qualche poveraccio che ha perso la mano, il braccio, una gamba, per aiutare il prossimo. Non ne varrebbe la pena?
Eppure non succede mai, chissà perché. I miracoli son sempre questioni su cui ci dobbiamo fidare della testimonianza di qualche suora, quando per un amputato – come questo ragazzo che l’attuale papa ha incontrato di recente – basterebbe fidarci dei nostri occhi.