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Il patriottismo è l’ultimo rifugio dei farabutti
Samuel Johnson
Con un po’ di ritardo ho visto Benigni a Sanremo che ha detto la solita scemenza sul patriottismo che è bene, mentre il nazionalismo è male. I diversi riferimenti alla Lega, a Bossi, chiamato in causa come quello che sarebbe contro il patriottismo. In realtà Bossi è il più patriottico di tutti, solo che di una patria più piccola, che sente più sua. Se non siamo d’accordo con la Padania non è perché abbiamo l’ossequio dei nostri confini, ma proprio perché i confini non ci piacciono e crearne degli altri neppure.
In realtà nessuno ha mai spiegato quale sarebbe questa differenza fra patriottismo e nazionalismo, se non quanto a intensità: generalmente, se hai una notevole predilezione per il Paese in cui sei nato è nazionalismo, se ce l’hai un po’ all’acqua di rose è patriottismo. Altre volte è semplicemente questione di quanto ci stia simpatica l’azione o la persona in questione: se l’approviamo è patriottismo, se non l’approviamo è nazionalismo.
Il punto è che è proprio scemo avere un’alta stima d’una cosa solo perché c’è capitata per caso. Sono fiero del mio codice fiscale. Sono orgoglioso di portare il 42 di piede. Fa ridere, eh? Le persone che dicono d’essere orgogliose – o fiere – d’essere nate in un posto, direbbero lo stesso se fossero nate in un altro. Ci sono davvero tante cose nel mondo che amiamo perché ci piacciono: la nostra musica, il proprio piatto preferito, il posto più bello che conosciamo, una poesia dal tono giusto. Ma amare un pezzo di terra solo perché ci è capitato di nascerci è davvero sciocco: non è merito tuo, né suo. Una volta chiesero a un presidente tedesco se amasse la sua patria: lui rispose «no, amo mia moglie».