Rivincite, aggiornamenti

Il pomeriggio stesso alla pubblicazione dell’ultimo post volevo aggiornarlo solo per raccontare che c’era stata un’evoluzione: quello che è successo è che, saputa della sconfitta del giorno prima, causata in buona parte dall’arrivo dei ragazzi più grandi della Siria, si erano presentati al campo un sacco di ragazzi grandi dell’Iraq, praticamente tutti quelli presenti nel campo. La partita era stata molto più equilibrata, io avevo giocato nuovamente con gli iracheni – oramai mi volevano in squadra – ed era terminata 5-4, questa volta per l’Iraq. Volevo scrivere della rivincita e della possibile bella del giorno dopo, quando mi hanno avvicinato dei ragazzi per dirmi «domani vuole giocare anche l’Afghanistan!».

Quindi la novità era diventata l’eventualità di un triangolare: mia sorella studia il farsi, e mi ero anche fatto tradurre (gli afgani qui parlano il persiano) il messaggio nel quale annunciavo l’appuntamento. Poi erano arrivati i palestinesi, e tutto si stava trasformando in una Coppa del Mondo, se non almeno in una Coppa d’Asia in suolo ellenico. Ho anche il progetto di comprare delle magliette personalizzate per tutte le squadre.

Solo che il giorno dopo ha piovuto, il giorno dopo ancora avevo troppo lavoro al negozio, e il giorno dopo ancora sono via. Sì, perché torno in Italia per tre giorni per una conferenza alla quale sono stato invitato. Prendo un volo (a loro spese) domani sera e torno a Katsika mercoledì sera. Per chi fosse interessato la conferenza è intitolata “Il dialogo oltre il terrore, da Charlie Hebdo a Bruxelles: la sfida della convivenza”. (qui la locandina), ed è a Roma, il 3 Maggio, alle ore 16,30 nella Sala cinema Istituto “Silvestri”, Via Nomentana 56, Roma. Io parlerò del questionabile concetto di “islamofobia”.

Foto bonus, la pasqua ortodossa nella chiesa centrale del paesino di Katsikas:

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