Pensar bene – Diario dalla Palestina 10
Ieri sera, verso le 11, stavo collaudando un percorso alternativo, dal centro alla nuova casa – per la cronaca si è rivelato più veloce – quando ho salutato un paio di persone, io saluto tutti, anche in Italia. Li ho salutati in arabo-palestinese, Marhaba, almeno quello l’ho già imparato. questi due mi hanno contraccambiato il saluto, poi uno dei due mi ha rincorso chiedendomi qualcosa che non ho capito, mi sono fermato, e mi ha chiesto – in ebraico – se parlassi l’ebraico. Io ho finto di non capire, e ho esclamato «italiano!», al che il lui in questione si è allargato in un grande sorriso e m’ha salutato.
Voglio sperare che, eventualmente, fosse in pensiero per la mia incolumità.
Anche i gesti o le parole più semplici – in un contesto così complicato – assumono importanza.
Stai in campana Giovanni 🙂
Una mia curiosità : ma come ti vesti? Sempre con quelle improbabili t-shirt (tipo Fiorentina o simili) ?
Un grandissimo abbraccio
zio Kkarl
Vedrai le foto!