Venerdì 3 ottobre /mattina

Rosso corallo – Diario dalla Palestina 74

Mercoledì sera la festa di addio al celibato. Per fortuna non ha nulla a che vedere con quel rito disgustoso che abbiamo dalle nostre parti (se concepisci il matrimonio come un incatenamento, semplicemente, non sposarti). Qui hanno fatto una festa, che è una sorta di replica in piccolo del matrimonio. C’erano entrambi i venturi sposi, e si è cantato e ballato per tutta la sera.

Anche qui, però, non potevano mancare delle brutture: il rito, per l’uomo, impone il taglio della barba in pubblico, operazione che viene eseguita seguendo il filo conduttore di quel tipo di goliardia (da caserma) che non ho mai sopportato: schiaffi, pizzicotti, crema spalmata sui capelli, tutto ciò che possa dare fastidio al futuro sposo, perché così è divertente (?). Il significato simbolico, credo, sia nel mettersi a posto, come a dire del “mettere la testa a posto”. Ma quando la barba ricresce?

Il rito che tocca alla sposa, per la mia sensibilità, sfiora il raccapriccio: le spetta il compito di intingere le mani nella henna (variante dell’henné con cui si tingono i capelli), una crema vegetale che imprime sui palmi un colore rosso, più o meno acceso a seconda della durata del trattamento pubblico. Mi riferiscono che i mussulmani indugino molto di più, facendo diventare le mani di un rosso acceso. Non è difficile intuire il significato simbolico di questo gesto, con la ragazza che – parole né ironiche né mie – così è «marchiata».

Eppure i riti, fra questi il matrimonio, potrebbero essere una cosa così bella*.

* in onore a Davide che ama le frasi finali a effetto!

One Reply to “Venerdì 3 ottobre /mattina”

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *