Domenica 11 gennaio

Una piccola confessione – Diario dalla Palestina 131

La mia casa, attualmente, è una bella casa. Grande, troppo grande. Abbastanza vicina al Centro di Amal, e abbastanza lontana dal centro di Betlemme (sapete che anche in arabo si usa la parola markez per entrambi i significati di “centro” in italiano?). Qualche perdita d’acqua rintuzzata, ma nulla di che. La cosa peggiore è che la casa è in effetti molto fredda, perché qui in Palestina il riscaldamento non l’ho mai visto. Si va con le stufe elettriche, ma quelle consumano un sacco e – come dice una voce saggia – “non ti riscaldano se non ti ci siedi sopra”. In ogni caso a casa ci sto poco, e quindi poco male.

La casa è così grande, e tutta per me, perché il proprietario la vorrebbe affittare a due persone (in effetti ci sono due stanze da letto), ma è da quando sono qui che non trova un altro affittuario, quindi me la godo tutta io pagando metà affitto, cioè perfino un po’ meno di quello che pagavo nella casa precedente che era un buco. In questa casa posso ospitare chi mi viene a trovare senza alcun problema – se non per il freddo – ma il mio programma era, dalla seconda metà di gennaio, di andare a vivere in un campo profughi.

Un’esperienza che volevo provare e che – ovviamente – avrebbe comportato qualche scomodità in più, specie per l’ambiente attorno: ecco, oggi mi ha chiamato la persona con la quale mi ero messo d’accordo e mi ha chiesto se – per favore – potevo rinunciare perché c’erano delle persone che avevano veramente bisogno di quella casa (mi ha parlato di Gaza, in qualche modo, ma credo fosse un pretesto). Che ovviamente se avessi insistito, l’avrei presa io, ma che a queste persone serviva veramente.

Ecco, devo dire che – alla fine, in fondo – un po’ sono stato contento di rinunciare. Le ho detto di farmelo presente qualora trovasse un’altra casa, e di tenerci comunque in contatto, ma …insomma – nonostante un ragionamento serio che si era concluso con un “è un’esperienza davvero interessante: per un periodo ne vale la pena” – ho tradito una buona parte di me a essere attaccata alla pigrizia delle mie comodità.

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