Legalizzarla? Piantatela (nel Negev) – Diario dalla Palestina 158
Oggi sono andato a chiedere il rimborso per la bici, domani racconto, indovinate come è andata a finire?
Intanto, ho scoperto un personaggio fantastico: purtroppo l’articolo dell’AFP mi è giunto per email, e non sono riuscito a ritrovarlo su internet, è probabile che bisogni essere registrati (ho incollato su word l’originale per chi sa il francese, qui invece c’è un abbozzo in inglese, ma manca la parte più bella). Quindi ve lo racconto io.
Ale Yarok è un partitino israeliano liberale e ambientalista, ma soprattutto a favore della legalizzazione delle droghe leggere (se aprite il sito troverete erba e foglie di marijuana ovunque). Già per questo, da moderatamente contrario al consumo ma immoderatamente favorevole alla legalizzazione, mi starebbero simpatici: ma c’è molto di più – hanno a cuore la sicurezza d’Israele!
Ecco l’impeccabile ragionamento di Gil Kopatch, attuale leader del partito: sembra che mentre l’intervistatore della Agence France-Presse lo intervistava, questi stesse fumandosi una canna: «Sai da dove viene questa roba?» domanda all’intervistatore «da Hamas e Hizballah», «da noi è illegale, e loro la forniscono di contrabbando, così coi soldi che gli diamo ci sparano i missili in testa».
«Invece se fosse legale» dice sempre lui «la coltiveremmo da soli sulle colline del Negev». E tutta la marijuana che ora vendono in Israele dove andrebbe? «beh, a quel punto non potrebbero far altro che consumarla, e se la fumano stanno calmi. Un arabo buono è un arabo calmo!» «È questa la mia visione della sicurezza», conclude.
Dice che alle ultime elezioni gli mancarono novemila voti per entrare in parlamento, chissà che quest’anno non ce la faccia.
ma i palestinesi si fanno le canne?
@giovanna: perchè no?
d’altra parte non bevono alcol e, i musulmani in genere, hanno una certa tradizione sulle sostanze psicoattive che si fumano…
questo mi ricorda un vecchio episodio che Giovanni sembra aver dimenticato…
rimborsata!