Questa osservazione qui, m’ha fatto venire in mente un episodio che forse è divertente raccontare.
Una mia professoressa femminista si rivolgeva a tutti, nell’aula universitaria che contava un centinaio di persone, misti fra maschi e femmine, con «noi tutte vorremmo che». Dopo qualche volta a ripetere il plurale femminile, disse «dato che per centinaia d’anni abbiamo parlato al maschile plurale, per ristabilire un po’ di parità parlerò sempre al femminile plurale».
Io alzai la mano e le dissi: «professoressa, ho deciso che da questo momento gli darò del lui, perché per centinaia d’anni s’è dato del “lei” e voglio ristabilire un po’ di parità». Così a tutte le lezioni mi rivolgevo a lei: «scusi, vorrei domandargli …», uguale all’esame: «secondo me il tal critico sbagliava in questo, lui, professoressa, cosa ne pensa?». Lei – lui? – fu simpatica, e stette al gioco.
io invece sbagliavo “li”, “gli” e “le” senza neanche accorgermi…
il giorno in cui iniziai ad insegnare avevo appena 24 anni. Mi dissi, stupidamente: ‘Se do del lei agli allievi, forse otterrò più attenzione’. Fu fatale. In classe una ragazza si chiamava Lei di cognome e quindi diedi del tu a tutti/e considerando che alcuni avevano appena 5 anni meno di me. Ora che faccio un altro lavoro (per fortuna) rido di questa cosa, ma avrei voluto avere la simpatia della tua prof., Giovanni, e stare al gioco un po’ di più.
A proposito, quando passi a trovarmi?
nel legalese statunitense si usa solo il “lei”, si usa proprio ‘she’e io non riesco a capacitarmi ed adattarmi. non lo sapeva neanche la mie’ indigena, pensa