Sulla homepage di Repubblica ci sono queste tre notizie, una di fila all’altra, che mi colpiscono perché hanno a che fare con una discussione che ho fatto di recente.
Ho provato, allora, a fare un gioco.
Come mai questo sotto ci suona molto più razzista?
La questione è sempre la stessa: qual è l’utilità di mettere la nazionalità di un malfattore?
Giovanni, non ti conosco di persona, ti stimo molto, ma su questa cosa non posso essere per niente d’accordo con te, e non ho votato la Lega.
Maria, ti ringrazio della stima, e non prendo in considerazione ciò che voti o ciò che no.
Appunto, spiegami: davvero pensi sia una notizia d’interesse “da titolo” la provenienza di un malfattore?
Non ti parrebbe un po’ fuori luogo un giornale che titola “aostano rapina una banca”?
Il Giovanni d’apertura non voleva essere paternalistico ma amichevole, per quanto riguarda il resto, quando non viene messa la nazionalità per chi legge è scontato che si tratti di un italiano perchè siamo in Italia. Una crociata per togliere la nazionalità per me non è giusta, l’immigrazione è per molti versi un problema e non solo una splendida risorsa, e non riconoscere ANCHE questo aspetto, nelle parole di Severgnini, porterà il centrodestra a vincere le elezioni fino al 22° secolo. Poi i giornalisti hanno il dovere di non fomentare l’odio con articoli irresponsabili.
è parte della notizia, perché c’è un problema con la delinquenza dei romeni.
Se cominciassero ad esserci molti omicidi fatti da minorenni, i titoli sarebbero “minorenne uccide”.
@ maria:
Che l’immigrazione sia un “problema” è una cosa evidente, ma il vero problema è come affrontarla.
A me qualunque ragionamento che ponga che io o te abbiamo più diritti di un altro solo perché quell’altro è nato da un’altra parte è sbagliato.
Qui al profondo nord cambiano i bersagli ma non l’obbiettivo. Io me lo ricordo quando si titolava allo stesso modo utilizzando napoletano, siciliano, pugliese, calabrese, etc.
La lega Lombarda ha costruito le sue fortune gridando al “terrone” delinquente che non lavora e ruba. Oggi tocca ai romeni (dopo che è successo lo stesso ai magrebini e poi agli albanesi), domani toccherà a qualcun’altro. L’obbiettivo è spostare l’attenzione su una finta causa per cancellare le incapacità nel risolvere i problemi e costruire il consenso sulle paure. Mi piacerebbe un’Italia in cui la discriminante è l’onestà e non la provenienza, ma è difficile esportando in tutto il mondo mafia e delinquenza, meglio spostare l’attenzione sugli stranieri.
@ MarcoB:
Sono d’accordo con te, però togliamoci il piano paranoico. L’obiettivo. Spostare l’attenzione.
Secondo te, davvero, è arrivato un ordine al titolista di Repubblica “metti i romeni nei titoli”.
No. È più semplicemente cialtronerìa.
L’attenzione la spostano i politici, i giornalisti ci mettono l’incapacità nel fare il lavoro di giornalista che è ben altra cosa che seguire “le mode” e i voleri dei potenti. Anche se sul caso “elezioni amministrative a Roma” ho qualche dubbio, forse lì c’era anche un regolamento di conti tra certa sinistra (rappresentata anche da La Repubblica) e Rutelli, c’ho visto ugualmente malafede.
Forse è cialtroneria, forse dall’altra parte c’è un eccesso di politically correctness. In questo caso i diritti non c’entrano nulla: ripeto, siamo in Italia, e se non si sottolinea la nazionalità è perchè si presume che si tratti di un italiano, a meno che anche questo adesso non sia espressione di hubris. E non c’entra chiedersi perchè non diciamo valdostano, fiorentino, ferrarese, perchè non siamo a livello di provenienza regionale ma nazionale. Mentre sulla questione del “tu” hai completamente ragione.
maria ha scritto:
Sì, appunto, perché non ci siamo?
Hai visto un bel film di forse una decina di anni fa che si chiamava “la seconda guerra civile americana”?
@ maria:
No, devo?
Cristina mi segnala questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=kNkT_lY-ta0&feature=rec-HM-fresh+div