Abruzzo uno

Le strade per l’Aquila sono incredibilmente piene di automezzi, macchine, furgoni: nei pressi dei paesi ci sono file inverosimili, e poliziotti a guidare il traffico a ogni incrocio. A fianco dei normali cartelli colorati, verdi per le autostrade, blu per le statali, marroni per i siti turistici, eccetera, sono comparsi dei segnali rossi: sono quelli della Protezione Civile:

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Via via che ci si avvicina a L’Aquila si fanno sempre più fitti e più precisi:

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Più che diroccate – che comunque ci sono – si vedono un sacco di crepe, nelle case, forse sono anche l’effetto visivo più evidente, del terremoto. E poi ci sono tende ovunque, non solo nei campi ufficiali, ma in giro per tutti i paesi, molti anche nei giardini delle stesse case danneggiate. Non è facile abbandonare le proprie cose.

Nel campo ci sono anche persone a cui hanno dato l’agibilità della casa, ma però non si fidano a rientrare, per paura di nuove scosse violente. Chissà quando, un giorno lo dovranno decidere, rientreranno nelle proprie case.

Questo è uno scorcio di come si presenta il campo, la mattina, quando tutto è ancora dormiente:

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A un chilometro da qui, in linea d’aria, si terrà il G8.

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