È molto tempo, da quando ero in Palestina, che tengo questa foto sul desktop: non l’ho mai tolta, non l’ho mai spostata, non l’ho mai commentata, l’ho sempre tenuta lì. Non ricordo neanche più dove l’avevo trovata, a suo tempo: immagino sia presa in una capitale europea, direi Londra. Forse ai tempi della guerra a Gaza.
Più la guardo e più mi viene in mente che questa sia, per mille motivi, la raffigurazione del male. Loro malgrado, malgrado le persone ritratte nella foto: sono tanto restio a usare formule arroganti come “non sanno quello che fanno”, ma in questo caso mi sembra proprio di dovermi permettere quella quantità di presunzione.
La scritta recita: “gli ebrei non hanno imparato (la lezione): hanno bisogno della [svastica] più di prima”.
Ci sono così tanti elementi da cui essere agghiacciati, in questa immagine, che non è la scritta stessa il fattore più terrificante, ma l’insieme inscindibile del tutto.
C’è quella donna, probabilmente la madre della bambina, tanto velata, a cui non è permesso di mostrare neppure il naso. C’è quell’uomo, lì dietro, che va verso casa con la spesa, quasi a dare alla situazione un tocco di normalità. C’è lo zelo precisionista, con cui chi ha disegnato il cartello ha aggiunto le tre frecce, probabilmente a scritta ultimata. C’è l’uso di una bambina così piccola in una manifestazione di tale disprezzo. C’è la mano che fotografa, una fra le tante, lo “spettacolo”. C’è il disprezzo con cui è stata calcata la parola “they”, loro. Ma la cosa più feroce è l’abbigliamento di quella bimba, come – attraverso quegli stracci – le venga inculcato il suo ruolo di femmina inferiore, sin dalla sua tanto vicina venuta al mondo: io non so fare distinzioni di sorta nel ribrezzo scaturente da quella educazione. L’instillazione dell’antisemitismo e l’inoculamento di quell’ordinamento religioso e patriarcale sono tutt’uno.
C’è qualcuno che, armato di bisturi, sarebbe in grado di censurare l’antisemitismo senza nutrire sdegno per la “culturale” costipazione di quelle donne?
lascio un commento amaro perchè è tutto ciò che mi viene: quando fa comodo anche i negazionisti non rinnegano l’olocausto.
Uff. sono nauseanti foto del genere.
Questi odiano tutto, anche la vita.
Infatti esaltano il martirio.
Però ammettono che la Shoa è avvenuta, quindi smentiscono le convinzioni di quel simpaticone che sta in Iran.
Di pessimo gusto, avrebbero dovuto arrestarli!
Lo posto.
Uno dei primi Libri che ho letto è stato il Diario di Anna Frank. Ed in Fondo è stato educativo. Mi chiedo se questi Individui l’hanno mai letto (…) e semmai lo leggessero che Reazione ne avrebbero. Forse quel che mi chiedo veramente è se questi Individui un’Educazione (degna di tale Nome) la ricevano oppure no. O Forse vorrei sapere: ma leggere soltanto il Corano, gli Ahadith e la Sira, con il Divieto di leggere altro Perché “è frutto del Demonio, dello Shaytan e di un qualche Jinn”, può essere considerata Educazione? Oppure: a Cosa serve l’Educazione? [Va da sé che questo Commento è un lanciare la Palla in Campo occidentale – visto che l’Avanzata di questi “Individui ideologisti” sta avvenendo anche qui -, per evitare che diventi un Campo d’altro Tipo …].