Dare fuoco alla Bibbia

Uno dice, oh finalmente: finalmente qualche ateo che fa una bella cazzata come bruciare i libri altrui. Uno di questi miscredenti che in nome del suo scetticismo si manifesta in tutta la sua arroganza. Qualche bruto scienziato che, invece di studiare i libri, gli dà fuoco!

E invece no, pure stavolta, pure a bruciare le Bibbie, son sempre gli stessi credenti in quel libro perché non è la traduzione che piace a loro.

Vabbè dice, i non-credenti non bruciano libri altrui, ma è uno sporco lavoro e qualcuno dovrà pur farlo…

[oh, caro lettore occasionale di Distanti Saluti, e che stai per tirare fuori l’argomentum ad hominem Stalin/Mao/miozioaldo, sappi che a tale fallacia logica è stato qui risposto 30 volte: Stalin, Mao e forse anche tuo zio Aldo condividevano anche i capelli neri – ma non era perché provvisti di capelli neri che facevano del male al prossimo]

21 Replies to “Dare fuoco alla Bibbia”

  1. Fanno male.

    Come anche questi:

    http://www.usatoday.com/news/religion/2008-05-21-jewish-new-testament_N.htm

    questi:

    http://it.peacereporter.net/articolo/1048/Pechino+in+silenzio+cancella+l'islam

    questi:

    http://www.ilfoglio.it/zakor/196#

    Ah, mettici pure Shih Huang Ti, Akhenaton, il rogo di Alessandria, Guglielmo il Conquistatore, Diego de Landa, le statue del Buddha di Bamiyan e, si, la biblioteca di Baghdad nel 2003.

    CITO: “Il proposito di abolire il passato fu già formulato nel passato e, paradossalmente, è una delle prove che il passato non può essere abolito. Il passato è indistruttibile: prima o poi tornano tutte le cose, e una delle cose che tornano è il progetto di abolire il passato.”

    Perché “son sempre gli stessi cristiani”?

  2. In realtà per “stessi” intendevo le “stesse” persone che ci credono: quindi visto che si parlava della Bibbia i cristiani. Che di roghi ne facciano anche e più in altre religioni non ne dubito.

    Modifico subito in “credenti in quei libri” perché hai ragione, così è ambiguo.

    Il mio punto, però, è sempre quello stesso: che che è molto più difficile che qualcuno, con il proprio ateismo come fine, bruci i libri altrui.
    Se invece credi in un Dio che ti comanda questo o quello – e che come primo comandamento, ha pressoché sempre di non avere altri dei – è molto più facile.

  3. Vero, il Medio Evo è duro a morire, purtroppo.

    Però è vero in ogni caso, se ragioniamo insieme.

    Gobbels, è solo un esempio ovviamente, non bruciò per spirito religioso. Nè lo fece l’imperatore della Cina.

    Però hai ragione tu, è più raro.

    Credo che la propensione a bruciare libri di Cristiani, Ebrei e Islamici dipenda dal fatto che siano tutte e tre religioni del “libro” ed inoltre perchè il libro è il veicolo più efficace di trasmissione della conoscenza.

    Scriveva Shakespeare ne La Tempesta:

    Why, as I told thee, ’tis a custom with him,
    I’ th’ afternoon to sleep: there thou mayst brain him,
    Having first seized his books, or with a log
    Batter his skull, or paunch him with a stake,
    Or cut his wezand with thy knife. Remember
    First to possess his books; for without them
    He’s but a sot, as I am, nor hath not
    One spirit to command: they all do hate him
    As rootedly as I. Burn but his books.

  4. Giovanni Fontana scrive::

    Se invece credi in un Dio che ti comanda questo o quello – e che come primo comandamento, ha pressoché sempre di non avere altri dei – è molto più facile.

    Non hai ancora capito che Dio NON comanda e, che se ha dato all’uomo dei comandamenti, lo ha fatto “per la dura cervice” dell’uomo ma ci ha lasciati LIBERI di scegliere se fare il bene e il male. Infatti, se tu fai il male non viene a tirarti i capelli o a prenderti a sberle, ok?
    Dio ha fatto questa scelta per amore, perchè chi ama lascia anche la libertà all’altro di poter sbagliare affinchè possa fare esperienza e capire.
    Dio ci vuole consapevoli nelle nostre scelte, ok?
    I comandamenti che ci ha dato si possono riassumere in un unico comandamento: AMA.
    E Dio ci ama per primo!
    Se fai tutto con Amore e per Amore non rubi, non ammazzi…
    E’ difficile capire?
    Ma questo non è un discorso nuovo…aveva ragione mio nonno quando diceva “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”! 😉

  5. @ Giovanni Fontana:
    Ah, dimenticavo… possiamo bruciare tutte le Bibbie che vogliamo ma Dio continuerà SEMPRE a parlare al nostro cuore (credenti e non credenti!), come lo fa con chi non ha mai letto una riga della Bibbia e con chi non sa nemmeno dell’esistenza della Bibbia!

  6. ABICAB scrive::

    Però è vero in ogni caso, se ragioniamo insieme.

    Gobbels, è solo un esempio ovviamente, non bruciò per spirito religioso. Nè lo fece l’imperatore della Cina.

    Ecco: questo è quello che provo sempre a distinguere. Mi sembra un concetto facile, eppure è un lavoraccio: io non imputo alle fedi tutto il male fatto dai credenti, ma quello fatto per tale fede. Magari Bin Laden è pure uno che non fa la raccolta differenziata, ma questo non è un effetto della sua fede nell’Islam: gli attentati alle Torri Gemelle sì.

    Quindi possiamo distinguere quattro gruppi di persone che fanno il male:

    A) Chi crede in Dio, e fa il male indipendentemente dalla propria fede: (Hitler)
    B) Chi non crede in Dio, e fa il male indipendentemente dalla propria non fede: (Stalin)
    C) Chi è credente, e fa il male per Dio: (Torquemada)
    D) Chi è non credente, e fa il male per il non-Dio: (???)

    Le prime due categorie sono irrilevanti ai fini di questo discorso. Mentre, per quanto riguarda la C si possono trovare numerosissimi esempî, per quanto riguarda la D pochissimi – direi nessuno.

    Non credere in qualcosa non è mai motivo sufficiente per uccidere qualcuno, hai mai trovato qualcuno che – in quanto non-nazista – uccidesse qualcuno? No. Ovviamente c’è Totò Riina, che ha ucciso delle persone e effettivamente non era un seguace di Hitler, ma non si può imputare il suo aver ucciso al non essere seguace di Hitler.

  7. Giovanni, la tua pazienza è speculare alla mia. Il gruppo D è molto ben popolato. Lo Stalin che tu citi perseguitò molti credenti PROPRIO perché credenti, in nome dell’ateismo che faceva parte del progetto ideologico di “uomo nuovo e liberato” da lui propugnato. La stessa cosa si potrebbe dire di alcuni tra i rivoluzionari francesi (la questione, mi pare, inizia proprio lì), di Mao, di molti altri. Fattene una ragione: l’ateismo assassino esiste eccome.

  8. ma hitler non faceva male per fede?
    cioè è fede solo credere in dio, o anche credere nel destino degli ariani?

  9. Voi atei e voi religiosi fate sempre confusione.Una cosa è la fede in Dio e nelle sacre scritture un’altra sono le religioni con i propri precetti che sono umani e non hanno nulla di Divino. Hitler, Stalin, l’inquisizione ecc…. vengono dagli uomini. Siamo noi che siamo malvagi, malati, cattivi. Ed è per questo che esiste la Bibbia. Se fossimo tutti “Santi”, tutti buoni che bisogno c’era di istruirci con le Sacre Scritture. Gesù disse non i sani ma i malati devono andare dal dottore. Leggetela bene la Bibbia, capitela, non leggetela come un giornale di cronaca o un testo scentifico. La Bibbia parla di tutto e parla al cuore di ognuno.

  10. @ farfintadiesseresani:
    Marco, questo è un inganno che proprio non ti dovresti permettere. Stalin ha ucciso persone in quanto credenti, ma non è mai stato il fatto di non credere in Dio a muoverlo. Se Stalin avesse creduto in una “entità superiore”, se fosse stato mussulmano o scintoista, avrebbe comunque sterminato i cristiani per quel suo dogma comunista. Non si può dire lo stesso di Torquemada: è certo che senza credere in Dio, Torquemada non avrebbe torturato nessuno per il non Dio.

    Questo è inoppugnabile per una ragione semplice: il non-essere qualcosa, il non fare parte di un gruppo, il non credere in Dio come il non essere nazisti è un connotato negativo, che ha bisogno di un’impressione (nel senso di imprimere) positiva per fare qualunque cosa.

    Bada bene che io non dico mai che qualcuno fa del bene in nome del suo ateismo eh, uno fa del bene perché è altruista (ovviamente un altruismo complesso).

  11. Giovanni Fontana scrive::

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    Certo cerca bene che troverai qualcosa. Sicuramente non si chiama ascensore , ma qualcosa che ti porta su, che ti fa salire o che ti porta giù sicuramente lo trovi. Ciao.

  12. @ Giovanni Fontana:
    None. Guarda, io capisco perché continui a sostenere questa tesi. In sintesi: perché tu sei un ateo gentile, che mai ti sogneresti di imporre con la forza o la violenza il tuo ateismo. Tu sai che l’unica possibilità che hai di convincere il tuo interlocutore fare appello alla sua coscienza. E’ lo stesso motivo per il quale io sono un cristiano diverso da un inquisitore (peraltro, c’erano inquisitori e inquisitori, ma ci siamo capiti). Ma come io riconosco – non senza dispiacermene – che ci furono cristiani che vollero imporre il loro credo agli altri con la forza, tu dovresti riconoscere che non tutti gli atei sono come te. Non tutti gli atei concepiscono l’ateismo come non appartenenza. C’è stato un ateismo militante e assassino.

  13. @ farfintadiesseresani:
    Molto semplicemente: tu pensi che l’ateismo possa spingere a fare del bene? Che io posso fare del bene proprio dato che ateo?

    Io risponderei di no (se non in una maniera molto, molto indiretta), tu – seguendo il tuo ragionamento – dovresti dire il contrario, sbaglio?

  14. Giovanni Fontana scrive::

    @ farfintadiesseresani:
    Che io posso fare del bene proprio dato che ateo?

    Domanda: quando devi prendere una decisione, ti confronti con l’ateismo e decidi in base all’ideologia atea o con te stesso?
    So che in genere un ateo ragiona da ateo ma solo “in genere”, sappiamo che non è sempre così… (!!!)

  15. farfintadiesseresani scrive::

    Non capisco. Non necessariamente ciò che può (bada bene: può) spingere a fare il male deve necessariamente poter spingere a fare il bene.

    È questa la tua iniquità: tu riconosci la fede cristiana (e credo anche le altre) capace di essere una spinta a determinate azioni. Sia positive che negative.
    Io questo non lo nego, dico solamente che – e mi sembra che la storia spaventosamente sia dalla mia – sia più facile che spinga a commettere azioni negative. Su questo, comunque possiamo discutere, e infatti lo facciamo.

    Per l’ateismo non fai lo stesso: non gli riconosci la possibilità di essere spinta per azioni positive, ma gli riconosci la possibilità di esserlo solamente per azioni negative.
    Questo è quello che ti contesto.

    In due parole:
    Posizione mia ->
    fede = connotante (sia positivo che negativo)
    non fede = non connotante

    Posizione tua ->
    Fede = connotante (sia positivo che negativo)
    non fede = connotante (ma solo negativo)

    In questo sei partigiano, e non dovresti.

  16. Ok, adesso ho capito che cosa intendevi. Ti rispondo: io credo che la fede, le convinzioni ragionevoli, ciò che ciascuno di noi sente in relazione al senso complessivo dell’esistenza abbiano a che fare – ovviamente – con ciò che facciamo e con le nostre azioni, ma come ben sai sono altrettanto convinto che esista un’etica razionale e naturale che ci accomuna in quanto umani. Ai fini pratici, non vedo perché un ateo non possa, in nome del suo umanesimo ateo, fare il bene tanto quanto un cristiano in ragione del proprio umanesimo cristiano.
    Poi c’è l’ideologia, che avvelena tutto. Quello che ti contesto è la presunzione che l’ateismo, al contrario di qualsiasi fede religiosa e di un sacco di altre cose (posizioni politiche, convinzioni biologiche, orientamenti culturali), non possa diventare anch’esso un’ideologia, per ciò stesso potenzialmente pericolosa e omicida.

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