Ushahidi è un aggeggio creato nel 2007 in Kenya per raccogliere tutte le informazioni possibili dai testimoni oculari sulle violenze perpetrate nell’area a seguito delle contestate elezioni presidenziali di quell’anno. Da quell’esperienza il software è stato usato in varie altre occasioni, e ora è un vero raccoglitore – ufficiale e finanziato anche dall’ONU – di tutte le segnalazioni provenienti dagli sms, dalle telefonate, da internet, dalle mail, da Twitter, dalle televisioni, etc. di emergenze di vario tipo ad Haiti nel post terremoto.
Qui, ad esempio, vedete la mamma delle necessità o delle offerte di soccorso – rifugi, ospedali da campo, servizî sanitarî, etc – anche purtroppo di situazioni infami – cadaveri da rimuovere, incendî, saccheggi, infarti – intorno alla capitale Port-au-Prince (ma la mappa si può allargare). Qui ciascun report in cui sono state espresse richieste d’aiuto. Questo strumento di mappatura è diventato un dispositivo fondamentale nel tentativo di dare una risposta e un’alleviamento alle sofferenze a cui sono purtroppo sottoposti gli abitanti dell’isola caraibica dopo il terribile terremoto. Ushahidi è diventato uno strumento pressoché insostituibile che permette un miglior coordinamento, e un vitale risparmio di tempo, per tutti i tipi di soccorso.
Non so, magari fa soltanto effetto per la necessità di ognuno di noi di riscattare le proprie coscienze dal non stare facendo nulla o abbastanza, ma cliccare sulla mappa il tasto dei soccorsi offerti e vedere comparire tutti questi punti dove ci sono distribuzioni gratuite d’acqua o di cibo, di prestazioni mediche o rifugi per la notte, beh, commuove.
Il tutto assolutamente inimmaginabile solo 15 anni fa. Poi dice il Nobel per la pace a internet.
Veramente notevole.
E’ sempre un piacere scoprire iniziative di questo genere.
Ecco come il web riesce a dare il meglio di se.
Ci deve essere un collegamento spirituale in questo momento fra di nnnnoi perché io ho appena cominciato a collaborare a questo
“Poi dice il Nobel per la pace a internet.”
Per me è una stronzata come darlo a Obama: ‘internet’ non è una persona, non fa nulla, sono le persone che la usano che decidono se è ‘buona’ o ‘cattiva’.
Per sostenere la tesi opposta (internet è il Male) basterebbe citare la pedopornografia.
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