Max mi segnala questo grafico molto interessante che mostra le condizioni economiche all’interno di ciascuna fede religiosa negli Stati Uniti. I risultati non sono sorprendenti, i cliché si confermano: gli ebrei sono i più ricchi, le chiese nere le più povere. I più equilibrati – intersecanti tutte le fasce sociali – i buddisti. È uno di quei grafici a cui uno sta dietro per un’ora a vedere tutti i particolari, e a cercare i collegamenti fra le verità dottrinarie di ciascuna religione – tipo lo scoraggiamento dello studio per i Testimoni di Geova – e la loro condizione economica. Una cosa che mi ha incuriosito: gli induisti sono dei Paperoni:
Ho caricato l’immagine alla risoluzione massima, se ci cliccate sopra la ingrandite.
Notevoli i testimoni di Geova!
Guarda anche i Cattolici come sono identici al national average. Secondo me la storia degli indù è che sono i più ricchi ad emigrare in ammeriga, e lì tali restano, se non di più, ma ho solo anedoctical evidence.
grazie per la segnalazione. Si può avere il link all’articolo originale (in inglese, presumo)? Grazie
Ogni tanto sei foriero di buone nuove… vedo che la Chiesa Cattolica insomma non é cosà “ricca” come si pensa 🙂
@ Elena quella di Londra:
Certo. Purtroppo un artiolo non c’è (altrimenti l’avrei segnalato).
http://awesome.good.is/transparency/web/1002/almighty-dollar/flat.html
@ fra Alberto:
beh, non la Chiesa, i fedeli. Anche gli abitanti dell’Arabia Saudita sono poveraccci, mentre chi guida quella gerarchia è super ricco.
@ Sergio:
my five cents? secondo me riflette piu’ l’etica verso lavoro e studio, che non e’ necessariamente legata alla ricchezza di origine. e.g. per gli indiani la grande migrazione e’ stata negli anni 60, poi family-based green cards sono arrivati i parenti. il mio vicino di casa arrivo solo nel 1962. ora ha 600 parenti nello stato! mica sono tutti “ricchi”…lui magari aveva un degree in qualche oscura universita’ indiana (ma se non lo aveva entrare negli US sarebbe stato quasi impossibile, a meno di avere parenti gia’ li o vincere la diversity visa lottery!), ma con le pezze al culo, come si dice…e qui ha lavorato sodo, preso altri degrees etc.:
indu e buddisti, asiatici in genere hanno famiglie molto “engaged” verso i figli. studiare, ottenere un degree, entrare una professione sono valori per se essenziali mentre la religione (abbastanza soft in genere: da generiche filosofie rascendentali a politeismi quasi ecumenici) rimane una cosa di background non totalizzante. lo dimostrano per esempio gli elevati SAT scores and GPA scores di studenti asiatici. simile storia per gli ebrei. c’e’ una “community pressure” ad eccellere. la pressione ad eccellere, una religione che non mette troppi bastoni tra le ruote ma e’ piu’ un relitto di tradizione, portano alle distribuzioni di reddito che vedi. vorrei vedere uno split tra ebraismo riformato vs ascidico ortodosso, ipotizzo che i riformati sono piu’ ricchi per esempio.
i cristiani evangelici del south west (che comunque sono un bunch molto eterogeneo) e i testimoni di geova sono piu’ “white trash”….aspettano la ricompensa nella vita futura, che ovviamente non c’e’…., e vivono l’unica vita che hanno piu’ passivamente.
i mormoni o i cristiani luterani invece sono piu’ “entreprenurial” causa i dettami della loro stessa religione etc.
what you believe matters!
Max scrive::
Già .
@ Giovanni Fontana:
Per quello che so la situazione della Chiesa gerarchica, per motivi assai risaputi, rischia addirittura la bancarotta
@ fra Alberto:
addirittura….! ….finche vedo il papa con abiti rifiniti in oro bere da coppe in platino (or whatever shiny metal they like to use these days) , vivere in ville antiche con affreschi e girare in aerei privati e non lo vedo con il saio in tela di juta diciamo che spenderei le mie preoccupazioni per altri problemi piu’ pressanti…mi pare sia piu’ il solito scam per sollecitare donazioni…!;-)
ancora…a Boston se i preti stupravano meno bambini non si sarebbero ridotti a vendere chiese per pagare le molteplici cause civili…che dire….chi e’ causa del suo mal….
@ Max:
ecco mi riferivo a quello… peró la stampa nell´ultima visita di Benedetto mi pare avesse elogiato i discorsi, cosa che non é successa in Italia