Evviva, dici.
Io direi pragmaticamente “purtroppo”, come scelta inevitabile ed ubica quella dei raid.
Raid ai quali sono favorevole, tengo a precisare.
Ma senza quell’entusiasmo interventista che vedo qua da te e da Costa da un par di giorni: bene agire ripeto, ma mi rimangono sempre grossi “schifosi” [cit.] dubbi.
Concordo con Dario Giorgi. L’intervento è giusto e inevitabile, ma pieno di rischi e comunque una cosa triste. E purtroppo l’ipocrisia è sempre dietro l’angolo. In Barhein stanno facendo un discreto massacro degli oppositori, ma dato che da quelle parti sono sotto la tutela dell’intoccabile Arabia Saudita, non se ne occupa nessuno….
Corrado, Dario, se fossi uno con gli argomenti di un pacifista sciocco – che so, per certo, voi due non siete – vi direi: «l’entusiasmo è quello della gente che veniva bombardata da Gheddafi».
Però, un po’ di questo argomento deve per forza entrare nella mia risposta. Le vite di quelle persone contano troppo.
senza quell’entusiasmo interventista che vedo qua da te e da Costa da un par di giorni: bene agire ripeto, ma mi rimangono sempre grossi “schifosi†[cit.] dubbi.
Beh, quelli che manifestano contro questo intervento sono davvero schifosi. Si possono avere dei dubbî, naturalmente: chiaramente questa è una scommessa.
Ma basta ricordarsi che non fare, non scegliere, è anche quella una scommessa gigantesca.
E purtroppo l’ipocrisia è sempre dietro l’angolo.
Questo Corrado, è davvero davvero un argomento sciocco: embè? Noi valutiamo la bontà delle azioni, non gli interessi. Secondo te erano per interessi squisitamente umanitari che fin’ora la Cina e la Russia avevano remato contro? È per interessi squisitamente umanitari che la Lega oggi ha fatto ostruzionismo in parlamento contro l’intervento?
Pensate che la loro ipocrisia cambi in qualche modo il nostro spassionato giudizio sul da farsi? Secondo me no. Bene, allora evitiamo di tirarlo in ballo.
In Barhein stanno facendo un discreto massacro degli oppositori, ma dato che da quelle parti sono sotto la tutela dell’intoccabile Arabia Saudita, non
APPUNTO! Questo è o non è un argomento a favore dell’intervento? Fanno male a permettere ciò che stanno facendo i sauditi.
@ Giovanni Fontana:
Hai ragione Giovanni. L’ipocrisia può darci fastidio, ma non cambia l’opportunità di fare le cose. Però contestare l’ipocrisia e l’incoerenza delle posizioni è comunque una cosa utile in se, mi sembra…
No, ma infatti Giovanni la mia era in parte più una critica ai toni che al merito eh…ognuno c’ha la su’ sensibilità 🙂
Vero è che finora Italia, Europa, Usa & Co. hanno traccheggiato troppo, giocandosi magari soluzioni meno impattanti, sul tipo della proposta che fecero i radicali subito prima che partisse l’invasione dell’Iraq nel 2003.
Ai toni? Io penso che quella che è successa è una delle cose più belle che potevano capitare al mondo ieri. E una che, come hai detto tu, doveva essere presa ben prima.
Non so davvero come si possa non essere entusiasti per un massacro di proporzioni gigantesche, appena promesso in tutte le salse da Gheddafi (che, evidentemente, ha giocato sul terremoto e ha perso), è stato interrotto.
In quel momento lì, davvero, non c’era decisione migliore.
Io personalmente ho molti dubbi su questo intervento militare; capisco l’entusiasmo che esprimete, ma fare una guerra significa avere un obiettivo che non può essere solo “difendere i civili”; o meglio, difendi i civili solo schierandoti con gli avversari di Gheddafi, che in questa situazione sembrano non avere un volto, sembrano essere un’entità poco solida.
Che futuro stiamo preparando per la Libia? Se non si ha un orizzonte politico definito si rischia di fare molti più danni del necessario (naturalmente spero di sbagliarmi e spero che abbia ragione il vostro entusiasmo) http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/2011/03/18/una_guerra_senza_orizzonte.html
Ma figurati se non è bene che Gheddafi si sia fermato dopo l’annuncio della risoluzione (resa che però è sempre lontana dall’essere effettiva e totale). È che i toni mi erano sembrati entusiasti – non tanto qua da te, a onor del vero – già all’annuncio della risoluzione quando questo non aveva ancora sortito il suo effetto: non so come dire, è una specie di fastidio quello che provo; mio limite o equivoco probabilmente.
A quella bandiera dovremmo invece abituarci, altro che domani torneremo a odiarci. I francesi ci stanno comprando tutto: dalle banche al latte. Tanto che Tremonti si deve improvvisare moderno Colbert e adottare misure protezionistiche. [http://www.repubblica.it/economia/2011/03/18/news/parmalat_crisi_fra_italia_e_francia-13783963/?ref=HREC1-5]
evviva anche la repubblica cisalpina!
Aspetto già una nuova canzone del trio Jovanotti-Ligabue-Pelù .
Mi chiedo con cosa faranno rimare “un militare francese” ??
Manca il grado di interesse… 🙂
Evviva, dici.
Io direi pragmaticamente “purtroppo”, come scelta inevitabile ed ubica quella dei raid.
Raid ai quali sono favorevole, tengo a precisare.
Ma senza quell’entusiasmo interventista che vedo qua da te e da Costa da un par di giorni: bene agire ripeto, ma mi rimangono sempre grossi “schifosi” [cit.] dubbi.
“unica”, non “ubica”, pardon.
Concordo con Dario Giorgi. L’intervento è giusto e inevitabile, ma pieno di rischi e comunque una cosa triste. E purtroppo l’ipocrisia è sempre dietro l’angolo. In Barhein stanno facendo un discreto massacro degli oppositori, ma dato che da quelle parti sono sotto la tutela dell’intoccabile Arabia Saudita, non se ne occupa nessuno….
@ dario giorgi:
@ Corrado Truffi:
Corrado, Dario, se fossi uno con gli argomenti di un pacifista sciocco – che so, per certo, voi due non siete – vi direi: «l’entusiasmo è quello della gente che veniva bombardata da Gheddafi».
Però, un po’ di questo argomento deve per forza entrare nella mia risposta. Le vite di quelle persone contano troppo.
Dopodiché, ho una concezione non-trascendente dell’etica quindi per me “purtroppo, ma si deve assolutamente fare” è esattamente equiparabile a un “evviva”. In tutte le occasioni del mondo si scontreranno principî ai quali teniamo, e bisognerà sempre decidere fra questi.
dario giorgi scrive::
Beh, quelli che manifestano contro questo intervento sono davvero schifosi. Si possono avere dei dubbî, naturalmente: chiaramente questa è una scommessa.
Ma basta ricordarsi che non fare, non scegliere, è anche quella una scommessa gigantesca.
Corrado Truffi scrive::
Questo Corrado, è davvero davvero un argomento sciocco: embè? Noi valutiamo la bontà delle azioni, non gli interessi. Secondo te erano per interessi squisitamente umanitari che fin’ora la Cina e la Russia avevano remato contro? È per interessi squisitamente umanitari che la Lega oggi ha fatto ostruzionismo in parlamento contro l’intervento?
Pensate che la loro ipocrisia cambi in qualche modo il nostro spassionato giudizio sul da farsi? Secondo me no. Bene, allora evitiamo di tirarlo in ballo.
Corrado Truffi scrive::
APPUNTO! Questo è o non è un argomento a favore dell’intervento? Fanno male a permettere ciò che stanno facendo i sauditi.
@ Giovanni Fontana:
Hai ragione Giovanni. L’ipocrisia può darci fastidio, ma non cambia l’opportunità di fare le cose. Però contestare l’ipocrisia e l’incoerenza delle posizioni è comunque una cosa utile in se, mi sembra…
No, ma infatti Giovanni la mia era in parte più una critica ai toni che al merito eh…ognuno c’ha la su’ sensibilità 🙂
Vero è che finora Italia, Europa, Usa & Co. hanno traccheggiato troppo, giocandosi magari soluzioni meno impattanti, sul tipo della proposta che fecero i radicali subito prima che partisse l’invasione dell’Iraq nel 2003.
dario giorgi scrive::
Ai toni? Io penso che quella che è successa è una delle cose più belle che potevano capitare al mondo ieri. E una che, come hai detto tu, doveva essere presa ben prima.
Non so davvero come si possa non essere entusiasti per un massacro di proporzioni gigantesche, appena promesso in tutte le salse da Gheddafi (che, evidentemente, ha giocato sul terremoto e ha perso), è stato interrotto.
In quel momento lì, davvero, non c’era decisione migliore.
Io personalmente ho molti dubbi su questo intervento militare; capisco l’entusiasmo che esprimete, ma fare una guerra significa avere un obiettivo che non può essere solo “difendere i civili”; o meglio, difendi i civili solo schierandoti con gli avversari di Gheddafi, che in questa situazione sembrano non avere un volto, sembrano essere un’entità poco solida.
Che futuro stiamo preparando per la Libia? Se non si ha un orizzonte politico definito si rischia di fare molti più danni del necessario (naturalmente spero di sbagliarmi e spero che abbia ragione il vostro entusiasmo)
http://mondiepolitiche.ilcannocchiale.it/2011/03/18/una_guerra_senza_orizzonte.html
Per completezza credo possa interessarvi l’editoriale di pochi giorni fa di Marta Dassù sulla stampa http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8464&ID_sezione=&sezione=
Ma figurati se non è bene che Gheddafi si sia fermato dopo l’annuncio della risoluzione (resa che però è sempre lontana dall’essere effettiva e totale). È che i toni mi erano sembrati entusiasti – non tanto qua da te, a onor del vero – già all’annuncio della risoluzione quando questo non aveva ancora sortito il suo effetto: non so come dire, è una specie di fastidio quello che provo; mio limite o equivoco probabilmente.
A quella bandiera dovremmo invece abituarci, altro che domani torneremo a odiarci. I francesi ci stanno comprando tutto: dalle banche al latte. Tanto che Tremonti si deve improvvisare moderno Colbert e adottare misure protezionistiche. [http://www.repubblica.it/economia/2011/03/18/news/parmalat_crisi_fra_italia_e_francia-13783963/?ref=HREC1-5]
oggi, ciamiao?
tenkiu scrive::
il mio gatto non c’entra!
volevo scrivere: oggi, ci amiamo?