per Il Post
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In Toscana, più che in ogni altro posto, il campanile è il campanile è il campanile. Segue una tassonomia delle reazioni dei miei corregionarî, che da ore non stanno commentando altro che il ddl che accorpa Firenze-Pistoia-Prato, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno.
Pisani: disperati e lamentosi, non poteva capitare niente di peggio: piuttosto che stare assieme a Livorno si vende la mamma, anzi perfino la Torre.
Livornesi: simmetrici e opposti ai pisani – ahahah, cari pisani, vi uniscono a noi (siete, e siete sempre stati, una provincia minore!).
Carrarini: disgustati dall’essere messi assieme a quei plebei dei livornesi e dei pisani.
Massesi: come i carrarini, ma meno elitarî, e almeno la gente smetterà di pensare che “Massa-Carrara” sia una città.
Lucchesi: tanto, dicono gli altri, i lucchesi si faranno gli affari loro come al solito. Loro sono sconvolti dal rischio di perdere la loro “lucchesità”, del resto qualcuno li ha mai considerati veramente toscani?
Fiorentini: Ora volete dirci che è mai esistita una qualunque provincia in Toscana a parte Firenze?
Pratesi: Dopo aver consegnato mezza città ai cinesi pur di staccarsi da Firenze, si ritrovano sotto i fiorentini, passati neanche vent’anni. Sconforto in città.
Pistoiesi: scampato il pericolo Lucca, tutto va bene. Perfino Firenze. Anzi, rifacciamo il Granducato!
Grossetani: unici tapini a essere stati sotto Siena per secoli, minacciano vendette marittime: «dobbiamo stare sotto Siena solo perché ha più storia di Grosseto? Allora i senesi sulle nostre spiagge non ce li vogliamo più». (ma non ce li volevano già prima)
Senesi: mi rifiuto di scrivere qualunque cosa riguardi i senesi.
Aretini: degli aretini non so nulla, e non ne voglio sapere – la vox populi dice che sono, ovviamente, rimasti da soli perché non li ha voluti nessuno.
(sono bene accetti contributi e integrazioni (tranne che dai pisani))
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[ah, la soluzione al post precedente era Audaces fortuna adiuvat: non l’ha beccata nessuno]
Marrundo soca!
Ciao Giovanni, ti seguo sempre anche se spesso mi perdo, e credo sia la prima volta che ti lascio un commento; avevo già letto, segnalatomi da un amico italiano in terra polacca che ti segue anche lui, questo tuo scritto su Il Post.
La mia reazione, da livornese di provincia figlio di due pisani di campagna (e si potrebbe aggiungere che i pisani SONO TUTTI di campagna), è stata che nonostante tu abbia vissuto a Roma e in giro per il mondo, hai capito perfettamente tutti i toscani.
Non aggiungo altro, se non continua così.
Io che toscano sono?!
Nato in provincia di Grosseto, detesto il modo di essere dei grossetani; trasferitomi a Pisa e anagraficamente neo-pisanizzato, odio Pisa e simpatizzo per i Livornesi.
Però mi fa impazzì la mì regione! L’amo con tutto me stesso, anche carnalmente.
@ alessandro:
Grazie!
“Better a death in the house than a Pisan at the door” [The Guardian]:
http://www.guardian.co.uk/world/2012/nov/02/italian-provinces-merger-old-rivalries
McAskya scrive::
ahahahah
(alè Toro!) 😛
Per forza non l’ha beccata nessuno, era sbagliata! Il motto corretto è “Audaces fortuna iuvat”: è un pezzo di esametro (Verg. Aen 10, 284), e con “adiuvat” la metrica non funziona più.
@The Guardian: May God satisfy you!
@ franco rivera:
Grande Baluba, ma che fine hai fatto????
Non so se Giovanni Fontana abbia davvero capito i toscani. So invece che traspare la classica arroganza fiorentina di chi è ancora convinto di essere al centro del mondo! Ma non è più così! Fiorentini sveglia!