La notizia di ieri è che la commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia (ancora? Invadeteci!) per la mancata concessione delle frequenze a Europa 7, dicendo – fra l’altro – che non solo la Gasparri ma anche la Maccanico ’97 non va bene.
Una cosa che ho sempre pensato sull’affaire Rete4-Europa 7 – oltre al fatto che sia sacrosanto che la prima vada sul satellite – è che in questo caso si dimostra tutta l’ipocrisia che c’è in alcune parti dei due schieramenti: Fede spara il suo solito stornello «mandando Rete4 sul satellite si perderebbero migliaia di posti di lavoro», trascurando completamente il fatto che l’entrata di altri soggetti nel mercato della tv nazionale ne creerebbe altri e di più. Viceversa quelli-tipo-Diliberto (cioè il partito del: non è giusto perché è giusto, ma è giusto perché è Berlusconi) non proferiscono parola sul tema. Sulle migliaia di licenziamenti che ciò causerebbe.
Il colmo è che quelli-tipo-Diliberto sono il partito del posto di lavoro, ovvero quelli che difendono il “posto”, non il lavoro: un po’ troppo semplicisticamente – piuttosto che un licenziamento e due assunzioni, preferiscono nessuno dei due.
Ma, invece, il liberalequannojefaccomodo Berlusconi dà battaglia impugnando l’argomento che altre volte ha cercato (mai con un briciolo di coraggio) di smontare.
p.s. Fra me e me: e se Di Stefano compra l’Unità, come dice di voler fare, e fa fuori Padellaro..?