La fiaccolata – Diario dalla Palestina 127
Era la ‘manifestazione dei pacifisti’. Non ho tanta voglia di raccontarvi che gli slogan erano “dal Marocco al Qatar vogliamo cacciare tutti gli ebrei” e “dove sono gli arabi? Vogliamo soldati, non pecore!”, e permettete la preterizione.
Allora vi racconterò che le candele erano trasportate dentro alla carta dei falafel:
Che c’era tanta salita da scalare:
Che tanta gente non c’era, ma qualcuna sì:
Che con altre candele hanno scritto Gaza, ma in arabo, davanti alla Natività:
Che c’era anche il megafono, come allo stadio, solo che davanti alla Chiesa della natività, e fa un po’ strano:
Che dietro c’erano i preti che controllavano un po’ incazzati perché l’altra volta gli avevano appiccicato le candele sulla chiesa, ecco questo non ve lo posso, perché non ho fatto la foto, quindi vi accontenterete di una bella foto generale:
Tantomeno vi spiegherò che Gaza in arabo si pronuncia krasa (il kr sarebbe una “r” francese + catarro):
Però che la gente cantava cori per Arafat, beh, questo ve lo faccio ascoltare:
Mi sono imbattuta per caso nei “Distanti saluti”. Mi avete proprio colpita, se decido di scrivere (non ho mai partecipato – se si dice così- a un blog). Domani sera, nel cineclub di un piccolo paese della Calabria, Rovito, vicinissimo a Cosenza, vedremo “Per uno solo dei miei due occhi”, film di Avi Mograbi scelto per l’apertura della programmazione 2009.
Saluti. Pia Tucci, Cosenza