‘zo vuoi? – Diario dalla Palestina 133
Qui in Palestina, per le ragioni più volte spiegate, non sono proprio abituati alle bici in strada quindi tutta la segnaletica – che chi è abituato ad andare in bici conosce – non viene compresa. Neanche la più intuitiva. E poi succede che qui non ci siano veri e propri mezzi pubblici, ma macchinoni lunghi lunghi adibiti a taxi collettivi, e almeno il 30% dei mezzi che girano sono taxi o Service, che sarebbero questi altri. Così capita che quando io indico a quello dietro a me che sto per girare a sinistra, se sull’altra corsia passa un taxi o un service (cosa abbastanza comune), il conducente non capisce che gli sto indicando una mia svolta, ma pensa, dal gesto con l’indice puntato, che io stia cercando di fermare il taxi.
Mi è capitato più volte che quelli, vedendomi in bici, mi facessero una faccia come dire “ma che vuole questo? Montare con la bici sul taxi?”.
come hai fatto a trovare una bici abbastanza grande per te?
guarda che a roma pure se la segnaletica la conoscono non va molto meglio. qua invece sono tutti simpatici e gentili, a parte i tassinari: quelli, anche se qui forse votano labour, sono pessimi ovunque.
ahahahahahahahahahaahahahahahahahaahahahah mi immagino te che lo racconti ahahah un pò con l’accento tuo toscano e gli occhietti mentre dici “ma che vuole questo…” ahahahahahahhaha stupendo