I bambini – Diario dalla Palestina 154
Dunque due racconti che ieri non vi ho fatto a proposito di Popcorn e cinema:
1 – Mentre stavamo guardando il Robin Hood Tina si alza, viene da me e mi chiede «posso andare al bagno?»; io mi stupisco – non devono mai chiedere se possono andare in bagno, se hanno bisogno ci vanno – e trasparendo nella mia incomprensione, dico «sì, certo, perché no?». E lei: «nono, questo vuoldire che devi fermare il film!».
2 – Durante la proiezione Ghaida si è girata verso di me e mi ha fatto la linguaccia, allora io le ho risposto con la linguaccia, e lei mi ha ririsposto con la linguaccia, così poi io le ho riririsposto con la linguaccia, e poi lei mi ha ririririsposto con la linguaccia, e alla fine io – che sono una persona seria – le ho fatto l’occhiolino come per dire «dài, ti voglio bene, ma se andiamo avanti così non finiamo più: ora guardiamo il film», e mi sono messo a vedere il film.
Ora direte voi: e che c’è di strano? Tu sei grande e grosso, e quella è una bambina. È normale che tu sia più “saggio”.
Ecco, il fatto è che ve l’ho raccontata al contrario: cioè sono io che ho cominciato a farle la linguaccia e lei che, saggia, a un certo punto mi ha fatto l’occhiolino come per dire «ok, ora torniamo a Robin Hood».
giovanni!
simpaticissimo!
è un po’ di giorni che ti seguo sul tuo blog. la tua scrittura è molto divertente. grazie!
anche io sono un ciclista a gerusalemme (il post suicide bicycle è stata la porta per arrivare a te). anche io ho a che fare con le bambine palestinesi anche se non ho mai avuto l’onore di preparare loro i popcorn.
inshallah ci vediamo prima o poi per strada!
andres
ahahah:)
bastan poche briciole lo stretto indispensabile!