Immerso nelle mie varie letture mangiapretesche, leggevo che nella Bibbia – per due volte, qui e qui – Dio sbaglia la cifra di Pi greco.
Allora mi sono ricordato di quella specie di filastrocca molto carina che avevo assimilato – una di quelle cretinate che imparo a memoria – e che però non avevo mai messo sul blog; e anche se non siete Dio, può essere utile* per ricordarvi le prime quindici cifre del Pi greco. Fa così:
Tre, imperfettibile è degno archetipo di quella serie che svela – volgendo circolare – mirabil relazione
Che è la descrizione di ciò che il Pi greco è, ma è anche il Pi greco stesso – perché se contate le lettere di ogni parola contenuta nella frase, avrete: tre, (3,) imperfettibile (14) è (1) degno (5) archetipo (9) di (2) quella (6) serie (5) che (3) svela (5) – volgendo (8) circolare (9) – mirabil (7) relazione (9), che sono anche le prime quindici cifre di Pi greco.
Perché Ï€ = 3,14159265358979…
–
*E se non trovate alcuna utilità nel ricordare le prime quindici cifre del Pi greco… vuoi mettere quanto ci si può bullare con gli amici..?
peccato che ci voglia più memoria per la filastrocca che per il numero…
“La storia del pi greco …dalla civiltà dei babilonesi ai giorni nostri Il massimo periodo di fioritura della cultura babilonese si ebbe tra il 2200 a.C. e il 1700 a.C. In Mesopotamia il ruolo della geometria era insignificante e quasi sempre legato ad applicazioni pratiche. Essi conoscevano certamente il teorema di Pitagora e la similitudine dei triangoli. Per ottenere l’area del cerchio usavano la formula A=c2/12, dove c indica la circonferenza. Ciò equivale ad usare per p il valore 3. E’ da 3 che comincia dunque la nostra storia. Per calcolare la lunghezza della circonferenza inscritta nell’esagono regolare, i babilonesi usavano un rapporto che implicava per p il valore di 3+1/8, che equivale a 3,125. Il valore assegnato a p dai babilonesi era approssimato per difetto. Gli antichi egizi assegnavano, invece a p un valore approssimato per eccesso. Essi calcolavano l’area del cerchio mediante la formula A=(8/9 d)2, dove d è il diametro. In questo caso p assume il valore 256/81 (circa 3,1605). Occorre arrivare al grande Archimede di Siracusa (287-212 a.C.), per avere i primi due decimali esatti di p.”
è evidente che Dio non si è seduto alla scrivania e si è messo a fare i calcoli e ad un certo momento non si ricorda più la filastrocca!!!
ma perchè mi fa fare queste brutte figure!
🙂
Mi sembra interessante l’apporto babilonese-egizio sull’uso del 3 per il calcolo della circonferenza, gli ebrei erano stati deportati in tutti e 2 gli imperi…
mi sa che dio aveva più in simpatia Archimede, che pure non mi pare abbia fondato alcuna religione.
ah, ma può darsi che mi sbagli!
ora attendo i vostri strali, o figli di abramo!
:-)))))
Dio approssima per difetto.
Non è vero che nel Antico testamento in quei due passaggi (1Re capitolo 7, dal versetto 23 al versetto 26 e ancora nel libro 2Cronache capitolo 4 dal versetto 2 al versetto 5) che riferisca una tale affermazione come che il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro sia 3. Basta leggere con attenzione e buona volontà questi passaggi e non solo un versetto come alcuni portano come argomento e si può dedurre dai dettagli del oggetto in questione (il mare di bronzo, una vasca di metallo) che tali affermazioni in malafede di alcuni, sono fate solo per denigrare la Bibbia è portare dubbi sulla veridicità della Parola di Dio. Basta leggere con attenzione i passaggi biblici in questione e con un po di pazienza si può chiarire la faccenda come alcuni cercano di diffamare e discreditare la Bibbia. La Bibbia ci dà un riferimento a questo problema, cioè IL RAPPORTO TRA LA CIRCONFERENZA DI UN CERCHIO E IL SUO DIAMETRO nel Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovanni capitole 3 dal versetto 14 in poi. Quindi 3,141516171819202122232425… e così via al infinito in modo ordinato. Ecco la Verità che vogliono affogare. Questo numero non è Ï€ (pi) ma bensì φ Φ (fi). Si, è Lui, Gesù Cristo incarnato e Dio per mezzo di Lui e per Lui a fatto tutte cose.
@ angia:
non sapevo che la bibbia adesso è anche un libro di geometria!
ma dai, stavo scherzando!
Alberto ha scritto:
Lo è stato per secoli. Come lo è stato di medicina (se avevi l’epilessia ti esorcizzavano), un libro di astronomia (la Terra e al centro) di biologia (gli omosessuali sono contro natura), di storia (il mondo ha 6000 anni), etc.
Via via ha perso tutti le sue battaglie, affermandosi per quel libro ridicolo che è. Ora nessuno può affermare che quelle cretinate, scritte nella Bibbia, siano veraci.
Gli rimane quello della morale, altrettanto ridicolo. Stiamo cercando di lavorarci, per far capire al mondo che non c’è bisogno di un libro che avvoca streminî, lapidazioni, schiavitù, per avere una morale.
“Per chi ad Aqaba curò la lebbra
con uno scettro posticcio
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici
e di figli
con improbabili nomi di cantanti di tango
in un vasto programma di eternità ”
Fabrizio de André
(“Smisurata preghiera)
@ Giovanni:
Giovanni ha scritto:
forse dovresti iniziare a leggere almeno il Vangelo, poichè sei pigro (in questo) ti do una mano:
ohhhhhhhhhh! non l’hanno lapidata!!!!!
😉
Lo sai che anche Torquemada aveva letto il Vangelo, vero? E meglio, sicuramente, di me e te. E lo usava per torturare.
Diciamo che, forse, la tua opera di piglio-quello-che-mi-piace dovrebbe essere un po’ più circostanziata.
@ Giovanni:
no, forse dovremmo parlare di quali sono i criteri di interpretazione, uno su tutti il “perchè” e il “come” io interpreto in un modo e Torquemada in una altro. A proposito, l’ho visto ieri e ti saluta! 🙂
Alberto ha scritto:
Eh, il buon Tomà s!
Giovanni ha scritto:
@ tenkiu:
avrei bisogno di scriverti in mail: scrivimi qui
Giovanni, guarda che se vai avanti con questi argomenti mi lasci vincere facile 😀 (prossimamente su questi schermi…)
no
Constantin scrive::
@ Alberto:
@ Alberto:
Non è vero che nell’Antico Testamento in quei due passaggi (1Re capitolo 7, dal versetto 23 al versetto 26 e ancora nel libro 2Cronache capitolo 4 dal versetto 2 al versetto 5) che riferisca una tale affermazione come che il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro sia 3. Basta leggere con attenzione e buona volontà questi passaggi e non solo un versetto come alcuni portano come argomento e si può dedurre dai dettagli del oggetto in questione (il mare di bronzo, una vasca di metallo) che tali affermazioni in malafede di alcuni, sono fate solo per denigrare la Bibbia è portare dubbi sulla veridicità della Parola di Dio. Basta leggere con attenzione i passaggi biblici in questione e con un po di pazienza si può chiarire la faccenda come alcuni cercano di diffamare e discreditare la Bibbia. La Bibbia ci dà un riferimento a questo problema, cioè IL RAPPORTO TRA LA CIRCONFERENZA DI UN CERCHIO E IL SUO DIAMETRO nel Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovanni capitole 3 dal versetto 14 in poi. Quindi 3,141516171819202122232425… e così via al infinito in modo ordinato. Ecco la Verità che vogliono affogare. Questo numero non è π (pi) ma bensì φ Φ (fi). Si, è Lui, Gesù Cristo incarnato e Dio per mezzo di Lui e per Lui ha fatto tutte cose.