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Certo, è come una mandria di buoi che dànno del cornuto a un asino, ma la lettera con cui Sandro Bondi risponde a un articolo da buco della serratura su di lui e la sua compagna dice delle cose vere, e le dice bene.
E siccome qui si cerca di non essere né buoi né asini, se ne possono condividere alcuni passaggi:
L’amarezza e lo stupore scaturiscono soprattutto dal modo in cui certi giornali e certi giornalisti svolgono la propria professione. Si prende la penna, non per raccontare la realtà, ma con l’obiettivo prefissato di distruggere l’immagine di una persona, con lo scopo di fare proprio del male alle persone che vengono messe nel mirino. Non importa se la raffigurazione che si offre sia falsa, che le notizie siano inventate di sana pianta. L’importante è suscitare la riprovazione dei lettori, addirittura la ripulsa verso tanto presunto schifo.
Ma c’è ancor di peggio in questo modo di esercitare la professione di giornalista: c’è l’idea che nella vita non vi sia nulla di buono, di bello e di puro. C’è l’idea che tutto sia malvagio e corrotto.
Ho qualche dubbio che Bondi estenderebbe la descrizione al capostipite di questi, Alfonso Signorini, acclaratamente al servizio di Silvio Berlusconi, ma quell’atteggiamento insulso per cui si dà per scontata la malvagità e la corruzione altrui, la necessità di un doppio fine, è la vera dimostrazione di una società piccola piccola che non si limita a esserlo, ma misura gli altri con il proprio poco invidiabile metro: negando, di fatto, la possibilità di un’umanità tersa, disinteressata e felice.
I violini, sento i violini!
Ad “umanità tersa” sono stato colto da conati irresistibili: ti chiamerò Tersista.
Perchè non riportare la parte finale della lettera di Sandro Bondi?
“Non ho del resto la speranza che né Lui né tanto meno Denis Pardo possiate essere toccati dalle mie parole, tanto la vostra sensibilità si è rattrappita a causa della faziosità e dell’intolleranza politica che vi anima”
P.s. – non è detto che Signorini non pubblicherà quella foto e che non pubblicherà un commento a quella foto… 😉
Misurare ‘gli altri con il proprio poco invidiabile metro’ è la base dell’odio, che sappiamo essere forma suprema di egocentrismo. E da qui il bisogno di potere e controllo dell’altro, il pregiudizio, la costruzione sociale del malvagio.
Sono Tersista (cit. Shylock), quindi non odio. Mi arrabbio, temo massimamente un mondo malvagio e corrotto, ma sento i violini, anche nel mio quotidiano ‘Hotel Supramonte’, di faberiana memoria.
Niente è scontato.
però non capisco perché hai trasformato una virgola in un punto ed hai cancellato tutto quel che c’era dopo quella virgola, senza neanche uno straccio di “[…]”
Vabbè, il link.
che poi il discorso di Bondi mi ricorda una cosa che avevo letto quest’autunno su Repubblica, credo un’Amaca di Michele Serra, in cui si sosteneva che le vagonate di merda che Feltri rovesciava su Boffo o chissà chi avessero il fine di far pensare che fossero tutti uguali e tutti sordidi.
Cito a spanne, eh?
Ugo scrive::
L’ellissi, di norma, si indica solo se _interna_ alla citazione: altrimenti è ovvio che al di fuori c’è il resto dell’articolo, o del capitolo, o del mondo.
Shylock scrive::
Me piace.
@ Shylock:
Ah, non lo sapevo.
ma quindi queste regole prevedono anche che quando la virgola si trova alla fine della citazione la si può trasformare in punto?
Ugo scrive::
licenza… giornalistica (!!!!?)
@ Ugo:
Grazie perchè induci qualcuno a rivedere con maggior attenzione “l’intero”.
Oggi c’è una certa… tendenza a dire/scrivere le cose a metà , mescolare verità a inesattezze…
@ Ugo:
Cito dalla MHRA Style Guide:
Ugo scrive::
In genere sì: ad esempio, è previsto esplicitamente che si può mettere la maiuscola all’inizio di una citazione che parte da metà frase (che è il caso speculare).
Magari per l’italiano esistono altre convenzioni, ma queste sono piuttosto chiare e rigorose.
Ugo scrive::
In genere sì: ad esempio, è previsto esplicitamente che si può mettere la maiuscola all’inizio di una citazione che parte da metà frase (che è il caso speculare).
Magari per l’italiano esistono convenzioni diverse, ma queste sono piuttosto chiare e rigorose.