Un pomeriggio con Zeman

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Marcare a uomo? Non dirò mai a un mio calciatore di giocare solo per controllare un avversario.

Oggi pomeriggio ho visto il calcio. C’era una sola squadra che volevo andare a vedere allo stadio quest’anno, molto più della mia Fiorentina: il Foggia di Zeman. Chi si interessa anche un poco di calcio sa chi è Zdenek Zeman, qualcuno lo ama, altri lo odiano. Io lo amo. Per gli altri (QUI una puntata di Report che riassume in 15 minuti la sua storia), basti sapere che è il simbolo dell’onestà e del gioco pulito – fu lui il primo a denunciare seriamente il sistema-doping nel calcio, ricevendone un ostracismo che dura tutt’ora. È un personaggio irrinunciabile. E soprattutto è un offensivista.

Le squadre di Zeman giocano bene, incredibilmente bene, e attaccano sempre. Se stanno perdendo attaccano, se stanno pareggiando attaccano, se stanno vincendo – indovinate un po’ – attaccano. Perciò fanno una caterva di gol e ne subiscono un’altra caterva. Per questa ragione non gli va sempre bene: chi tifa una squadra di Zeman sa di mettere alla prova le proprie coronarie. Puoi perdere 3-0 e riuscire a rimontare o vincere 3-0 e farti recuperare. E così, fra i detrattori, si è guadagnato la nomea di perdente. Ma come dice lui: «Il risultato è occasionale, la prestazione no».


Perciò questa data me l’ero segnata sul calendario: per di più nel primo stadio italiano calcato da Gabriel Omar Batistuta. Non è una partita di Serie A, neanche di Serie B: ma chissene. Volevo vedere il calcio. E l’ho visto.


È finita 0-4 per il Foggia, con altri quattro gol annullati (giustamente), e una dozzina d’azioni che potevano finire in gol. È finita quattro a zero, ma poteva finire dieci a due. La cosa più incredibile è il calcio d’inizio. Appena l’arbitro fischia, si vedono otto maglie rossonere che si sparano in avanti. Descriverlo non si può, bisogna vederlo. Io non mi sono mai divertito così allo stadio, neanche quando la Fiorentina giocava in Champions League. E so che questa è la cosa che farebbe più piacere a Zdenek.

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EDIT: ecco le immagini della partita, purtroppo ci sono soltanto un quarto delle azioni da gol. Al minuto 3.17, per qualche fotogramma, ci sono anche io (in basso a sinistra) che esulto dopo il quarto gol.

7 Replies to “Un pomeriggio con Zeman”

  1. il presidente del viareggio s’è dimesso perché non gli approvano un progetto simile (ma ovviamente in scala ridotta) a quello dei della valle.
    e comunque fino alla fine forza viareggio, squadra giovanissima.
    pure troppo.

  2. Noi Foggiani siamo Onorati della sua presenza sulla nostra panca in C1,ma allo stesso tempo ci vergognamo del fatto che un allenatore di cotal tasso tecnico esperienza e conoscienze calcistiche,in breve “IL MAESTRO”,debba sedere sulla nostra panca,ovvero di quella di una discreta squadra di C1 costruita con soli 10000 euro,sì diecimila e vedere in A gente protetta non solo dal mondo calcistico ma anche da quello della televisione….Zeman è storia,Zeman è passione,Zeman è onestà,ZEMAN E’ CALCIO Zeman è il giusto peso del calcio nella nostra vita…Lo oneremo sempre,ovunque sarà……

  3. Mah… Zeman mi sembra un po’ il Mentana del calcio: quanti anni ci ha messo per capire che l’ambiente dove lavorava, forse, qualcosa di non proprio limpidissimo l’aveva?

  4. per Giovanni:
    volevo sapere se hai visto pure la partita con il Gela e se ti sei divertito..

    e pensare che la sua popolarita’, Zeman la deve proprio quando allenava il Licata (a due passida Gela) ,portandolo fino alla serie B

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