Non mi ero fatto un’idea sulla questione della preghiera mussulmana in Piazza Maggiore e Piazza Duomo, me la sono fatta fare, con Francesco:
Bisogna mettersi d’accordo: se le preghiere islamiche davanti la cattedrale di Milano non sono gratuitamente provocatorie, allora non lo era manco la passeggiata di Sharon sulla spianata delle moschee. La mia posizione, per inciso, è “chi-se-ne-frega”, dell’una e dell’altra.
Ma non si può dire che una non è niente di male e l’altra è gravissima. (Forse sì, vedi commenti).
E con Malvino:
Immaginiamo che in Piazza Maggiore, a Bologna, mentre i musulmani erano raccolti in preghiera, un garzone di salumeria avesse dovuto attraversare la piazza con un bel prosciutto in spalla: (…) Perché avrebbe dovuto allungare la sua strada, evitando quell’assembramento?
Insomma, fatti questi distinguo, secondo me tirare fuori i teoremi “casa propria” e “casa loro” è un po’ fascista.
Rispondo qua perché non ho trovato il commento originale (forse non esiste) di Francesco (che immagino sia Costa): perché la passeggiata di Sharon e la preghiera dei musulmani a Milano sono due cose diverse? Beh, let me count the ways, come diceva quello. Perché ringraziandoddio in Italia non c’è una guerra tra cristiani e musulmani che va avanti da 60 anni? Perchè ringraziandoddio a Milano non c’era un leader politico candidato alla presidenza del consiglio il quale sostenesse che il sagrato del duomo e tutta la città dovessero essere parti integranti e indivisibili di uno stato musulmano? Perché il modo migliore di rispondere alle provocazioni è non caderci, come ringraziandoddio ci hanno insegnato all’asilo? Perché ringraziandoddio l’Italia è una società LAICA, non una società CRISTIANA, e dovremmo impegnarci perché fossero Israele e la Palestina a somigliare un po’ più a noi, e non viceversa?
(Approfitto per fare a te quintali di complimenti. In questi giorni il tuo blog è una voce preziosa da ascoltare per capire cosa sta succedendo ecc. ecc. 😉
Sì, il Francesco è Costa, e il commento esiste: sono io l’imbranato, avevo linkato una cosa per un’altra. Ora è a posto.
Devo dire che in buona parte mi hai convinto, aggungo due cose: una è che, comunque, io stavo questionando il “diritto” di quelli a incazzarsi, non la farabutterìa di Sharon, il quale – ovviamente – l’ha fatto consapevole di quel che faceva.
La seconda è che secondo me noi tendiamo a confondere il senso del sacro a cui siamo abituati noi, con le chiese silenziose, dove ci si vergogna a scartare una caramella, con quello molto più mediorientale che c’è sia fra gli ebrei che fra i mussulmani. Al Muro del pianto cantano e ballano per i Bar Mitzvah. Sulla Spianata delle Moschee – e lo dico con invidia – io ci ho fatto una partita di calcio con un gruppone di bambini mussulmani che chissà da quanto tempo erano lì senza che nessuno dicesse loro niente. C’è spazio, si gioca.
Secondo me estendiamo abusivamente quella che è l’attenzione ossessiva e morbosa che molti mussulmani hanno per degli argomenti precisi (il sesso primo fra tutti, il Corano, Maometto, etc) seguendo i nostri canoni.
Secondo me quel risentimento di cui sopra è stato molto più politico che religioso.
E tante grazie del, prezioso, attestato di preziosità !
e perchè ringraziandoiddio il giorno dopo i fratelli musulmani hanno chiesto scusa per quel gesto “spontaneo” quindi non provocatorio nato in un contesto dove cristiani e musulmani chiedono la stessa cosa… la Pace.
Bhe, mi viene da dire che la differenza sta tra la preghiera e sharon sta nel fatto che uno è un capo di stato e l’altra viene fatta con una guerra ( si può dire?) in corso (detto senza una precisa volontà polemica).
Complimenti per il blog, da quando l’ho scoperto non posso fare a meno di leggerti quotidianamente.
Grazie.
Grazie a te, Liliana.