Io non sono d’accordo con Luca S quando, secondo me, sottostima il bene che può ispirare il credere in Dio: per dire, io sarei tanto più contento di credere, che tutto non finisse nel nulla, e che insomma il senso non si ricavasse (spremendo) dal solo intervallo di tempo fra il nascere – casualmente – e il morire – talvolta altrettanto casualmente.
Però quando censura il luogo comune più venefico che c’è – quello secondo cui cercare di convincere l’altro delle proprie ragioni non sia una cosa altruista (perché in fondo, che ti frega?) ma una cosa negativa – mi viene da fargli tanti applausi.
Così ricopio qui una parte di quello che scrissi a 18 anni (sì, ho detto a diciott’anni, quindi siate clementi con lo stile un po’ arioso):
LA FIERA DELLE BANALITÀ / parte terza (grazie a Enrico)
Ovvero: – il carro dei millantatori poco convinti.
“Non ti voglio mica convincere delle mie ragioni”
Poniamo il frequente caso in cui dopo ore di discussioni (e magari fossero ore)
i due dialoganti giungono alla bieca e triste convinzione,
sempre troppo presto per quanto mi riguarda,
che ognuno la pensa come la pensa e chi vivrà vedrà
quando capita mi domando sempre perché mi ostini a tentarla una discussione
ma è più forte di me:
vorrei, vorrei parlare
sarei addirittura disposto a fare la parte del reazionario di destra
o dello stalinista del socialismo reale,
o del cattolico osservante per poter parlare un poco.
ma il peggio giunge
quando nell’ultima dissertazione,
e ti accorgi che è l’ultima poprio da questo arguto incipit,
uno dei due dialoganti sostiene:
“io non ti voglio mica convincere della mia idea”
come se cercare di provare concretamente
la propria opinione fosse un’offesa
un attacco
che parlo a fare se non vuoi che dimostri le mie ragioni?
è ovvio che voglia dimostrartele, voglio farti vedere che ho delle prove concrete riguardo a ciò che dico
e spero tu non sia da meno.
non mi offenderò se tu alla fine del dialogo rimarrai stretto avvinghiato alla tua ottica,
ma il mio intento è proprio dimostrarti le mie ragioni,
sperando che possano esserti utili per modificare e accrescere il tuo pensiero
tanto quanto il tuo medesimo comportamento servirà a me.
Quindi basta finiamola.
Sì che vuoi convincermi della tua idea
non con un coltello puntato alla gola
ma con la semplice idea
il gentile e innocuo scambio di opinioni
dove la mia opinione esce fuori, fa capolino,
ma non ti tocca e la tua fa lo stesso
non è fertile
produce chiacchiere certo,
ma non è fertile
Il problema è che:
a questo uomo qui non va proprio giù
l’idea stessa del “movimento”
la Storia.
e pensare che incontrare qualcuno che infonda in te uno stimolo a modificare la tua propria idea
è così amabile.
🙂 vabbeh, mi autocito
http://tinyurl.com/a7grxc
uhm, non ho capito il senso del tuo commento, temo.
caro giovanni, trovarsi a ragionare sulle proprie o meglio ancora altrui buone intiuzioni bambine, e verificare ( vedere per esperienza diretta ) che sono quasi le stesse, vere anche anni e anni dopo… è tuttaltro che consolante, è mortificante, portatore di morte. MA è ragione sufficente e necessaria per continuare – con i mezzi e le forze che si hanno, impermanenti e pulite – a trasmettere lucine nell’oscurità . Mi torna spesso in mente una frase di un tal Baruch Benedetto Spinoza – non a caso cacciato dagli ebrei e rifiutato dai cattolici, ignorato dall’Islam, studiato più fra letterati cinesi dell’800 che fra intellettuali occidentali del ‘900 – che così dice:
“E’ dell’uomo desiderare che anche gli altri
gioiscano del bene di cui noi gioiamo,
non di costringere gli altri a vivere
il nostro modo di pensare”
Un abbraccio, un lehaim! a te e a chi curi e ami, Valerio
Ciao Valerio, penso che non sia né motificante né bello. È bello essere in grado di cambiare idea, non necessariamente cambiarla. Altrimenti destituisci di qualunque valore l’opinione dei giovani. E io, invece, l’ho molto in conto.
La frase di Spinoza è bella, sì.
E grazie.
Toccato. Grazie
( il che dimostra che s-cambiamo idee )
Essendo un’idea o buona o cattiva, il proselitismo può essere o buono o cattivo a seconda della suddetta idea.
Questo riferito al blog che hai citato.
Sul tuo post, sai già che sono d’accordo con te.
A meno che questo non ti porti a un giudizio bonario su quella mancanza di buon senso che è la ridicola pubblicità che sta campeggiando sui bus londinesi, italiani e di qualche altro posto.
Sono d’accordo con te e lo avevamo già appurato ai tempi.
Ma spero che questo non si ricolleghi (vedendo il blog che hai citato) a una valutazione bonaria di quella evidente mancanza di buon senso che circola attualmente su bus nostra, londinesi e di qualche altro posto.
Certo dai 18 anni a oggi potevi almeno cambiare idea sullo spelling di “innocuo”!!! ;))
(fantastico il racconto sulla bici. ciao!)
Ahaha, pensa se non avevo la scusa dei 18 anni! Correggo, grazie.
Ci sono due cose che ancora non capisco (e non solo):
1. Perchè ancora non credi
2. Perchè non posso commentare cose come queste di Sofri http://www.wittgenstein.it/2006/10/27/dio-cegrave/
Qual’è il confine tra il mistero e l’ingiustizia?
😉
fra Alberto ha scritto:
Perché non credo che domani, uscendo di casa, incontrerò Barack Obama che mi dirà : ho deciso di cambiare la costituzione americana, e di farti diventare presidente degli Stati Uniti.
Anche se questo mi farebbe felice.
Che l’esistenza di Dio renda felice, non depone in alcun modo a favore del fatto che Dio esista.
fra Alberto ha scritto:
Perché Luca Sofri non ha i commenti.
fra Alberto ha scritto:
Senza apostrofo.
@ Giovanni Fontana:
Giovanni Fontana ha scritto:
ok, non lo faccio più, ma mi piacerebbe sapere la risposta, intanto ci pensiamo.
@ Giovanni Fontana:
Giovanni Fontana ha scritto:
Innanzitutto ti ringrazio per gli spunti di riflessione che mi dai, poi sono mesi che mi ronza in mente una domanda che però forse non ha risposta: Perchè Dio esiste? Ah, potrebbe essere anche un assurdo pensare la stessa domanda.
Comunque sono d’accordo con te, la ragione eudaimonica (della felicità , se non sbaglio) non può essere la prova dell’esistenza, potrebbe essere più verosimile la ragione causale, perchè ‘sta storia dei quanti e del caso mi sembra veramente improbabile, ti ricordi l’ipotesi dell’uragano e del deposito di rottami di aerei?
😉