Può un libro aprire occhi che prima credevano di vedere, e invece vedevano solo in parte?
Il libro di Ayaan lo ha fatto.
Più lo leggevo, più mi rendevo conto che quello che sapevo dell’Islam era poco, e quel poco che sapevo mi era arrivato per bocca di chi, in un certo modo, a quell’ideologia religiosa attribuiva solo qualche peccatuccio, ma si, l’Islam è una religione di pace, dicevano tutti dopo l’Undici Settembre, quei terroristi sono solo dei fanatici, solo dei pazzi guidati da Bin Laden, mentre la vera essenza dell’Islam è quella di una religione di pace, amore….
Che cazzate.
Questo mi scrive una lettrice del blog dopo aver letto il libro che le avevo consigliato.
Il libro in questione è Infedele, di Ayaan Hirsi Ali, un libro che – davvero – dovrebbero leggere tutti. Non è come quelle cose che si dicono, un po’ a caso, alle conferenze. Non ve ne consiglierei altri – so quanto il tempo e le scelte – o forse non lo so e ve ne consiglierei altri, ma questo per primo. Se una volta volete prendere un consiglio da questo blog è quello di leggere quel libro.
Non è un libro colmato d’odio, è un libro pieno di libertà. Traboccante della gioia di poter vivere in un mondo disordinato. È la levità di non pensare a quello che si è passato, a quello che sarebbe potuto essere – che Elliot dice puntare nella medesima direzione di quello che sarà – ma di industriarsi perché siano tante altre persone a poter fare questo passo.
Sono parole che possono far capire a tante persone animate da buoni sentimenti – perché è bello essere animati da buoni sentimenti – che il Male ha tanti colori, e talvolta perfino il Bene ha la forma del male, di concetti che farebbero raccapriccio all’impronta, emotivamente inaccettabili. Ma non meno veri, e – così – imperativamente accettabili.
Tante cose fanno commuovere, quando si legge la splendida storia di questo splendido essere umano, la bici, il poliziotto, gli europei che controllano il tempo, il bagno in piscina, molte altre. Ma la più bella – la fuga – è forse la più semplice:
Era venerdì 24 luglio 1992, il giorno che salii sul treno. Ci penso ogni anno. Lo considero il mio vero compleanno.
Quando le chiedono se non le manchino i suoi genitori, la sua famiglia, con cui non ha più contatti: «so che questo è il prezzo che ho dovuto pagare, e so che ciò che sto per dire è patetico: questo è quello che io ho sofferto nel nome del progresso, perché non siano i miei figli a soffrirne».
Sull’atteggiamento che abbiamo nei confronti dell’Islam ci sono moltissime cose che vorrei dire, ed è da tempo che mi riprometto di riassumerle in un post, specie per quel che riguarda le istanze che – invece – secondo me mancano. Quella donna infedele ne dice una importante: dobbiamo trovare il coraggio di chiamare le cose col proprio nome.
Alla fine si domanda: «Cosa posso fare io? Non darvi pace finché non vi avrò convinti».
Grazie, Ayaan.
E’ uno dei pochi libri che ho letto tutto di un fiato in questi ultimi anni.
Quando l’ho finito l’ho riletto subito.
E’ una rivoluzione.
Una donna e’ passata attraverso l’islam
e lo ha svelato al mondo nella sua semplicita’
violenza primitiva e repressione.
Per me ha lo stesso valore che ha avuto nel 1973
il Manifesto di Carlo Marx.
Una illuminazione.
Grazie Ayaan.
Leggetelo tutti, e fatelo leggere.
SI, grazie Ayaan|
Perché non me lo regali, martedì è il mio compleanno?:)
Aspetto di tornare in Italia e comprarlo!
Lo leggerò anche io appena torno!
Chiaramente qui, come Giovanni già ha detto più volte, le donne coperte sono mussulmane, e provo un certo disagio a passarci vicino, una certa pericolosità ! Quelle coperte no. Poi mentre esci da Nazareth vedi le pubblicità di club privati con MonaLiza (che dalle mie parti sarebbe una parolaccia che in questo caso diventa sarcasmo puro!) e altre compagne non molto coperte, ma si può! Le mogli tutte coperte e poi a pagamento ‘ste cose? Nocomment
http://www.pietroichino.it/?p=3485
@ kino:
Si tratta della traduzione, precisa precisa, di una lettera a una radio americana in cui parlava una “dottoressa” cristiana.
kino ha scritto:
Attendiamo la pubblicazione della risposta alla lettera inviata il 16 maggio 2009 al “caro sacerdote”?
Giovanni Fontana ha scritto:
Sicuuuuro?!!!!!!!!
ho ammirazione per questa giovane donna che con il suo coraggio è riuscita a scuotere il cuore e la mente di tanta gente che ha letto il suo libro
Ti vorrei conoscere…ho letto il tuo libro tempo fa…e cerco sempre avere tue notizie.Ti saluto col cuore in gola perchè penso in questo momento che magari il mio saluto tu lo potrai leggere…con affetto.Miguel Giacaman.