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Vittorio Arrigoni è stato rapito a Gaza da un gruppo salafita che lo accusa di corrompere – con i suoi “vizî occidentali” – la gioventù mussulmana. In un’incredibile gara a essere il più puro – e c’è sempre uno più puro che ti epura, diceva Nenni – anche Hamas è sul banco degli imputati per eccessivo filo-occidentalismo.
In questa faccenda spaventosa, il video di Arrigoni insanguinato è agghiacciante, c’è una cosa che non si potrà dire di Arrigoni – come invece si disse delle “due Simone” o di Mastrogiacomo – è che “se la sia cercata”. Anzi, quello che è successo dovrebbe zittire una volta per tutte coloro che usano questa espressione orribile.
Arrigoni è sempre stato la voce più pregiudizialmente contraria a Israele, di predilezione dei palestinesi a senso unico. Conobbi il suo blog e le cose che scriveva nel dicembre del 2008, quando Israele attaccò Gaza: io ero a Betlemme, ben lontano dai bombardamenti, ma raccontavo un po’ le reazioni dei palestinesi a quelle vicende. Più d’una volta, nei miei mesi lì in cui tentavo di mantenere l’equilibrio, qualche lettore mi scriveva per dirmi che “non ero come Arrigoni”. Intendeva dire che criticavo gli israeliani, ma anche i palestinesi quando c’era bisogno. Arrigoni, insomma, doveva essere l’ultimo nella lista di questi farabutti.
E invece no. Perché quella gente lì – gli islamisti – ci odia per quello che siamo, non per quello che facciamo.
È per questo che tutti, anche coloro che non condividevano una sola parola di quelle che Arrigoni scriveva, hanno il dovere di sperare che questa situazione si risolva per il meglio, come se nelle mani dei rapitori ci fosse la persona di cui più condividono ogni idea. Perché queste canaglie ce l’hanno ricordato: noi siamo i buoni.
Vedessi che caciara complottista nei commenti sulla sua pagina facebook… (sarebbe tutta una manovra di Israele)
io sinceramente non ce la faccio
nel migliore dei casi lo trovo uno sconsiderato pericoloso, nel peggiore un fiancheggiatore del terrorismo.
Si è messo in pericolo da solo, se ne tiri fuori da solo se e come puo’.
Mi seccherebbe parecchio che il governo italiano pagasse un riscatto o altro.
Mi tocca fare lo stronzo.
Quando ho visto le immagini del suo rapimento ho pensato “Dov’è il tuo dio, adesso?”, perché è vero, (almeno dal suo punto di vista) non se l’è andata a cercare. Ma il dio suo rifugio e sua salvezza l’ha abbandonato. (perché anche lui odia gli imbecilli)
Per anni ha nutrito il coccodrillo sperando di essere mangiato per ultimo. Gli è andata male.
Speriamo solo che ne esca vivo.
Grazie, Giovanni. Davvero.
Carlo scrive::
Non ti sembra, questa, la prova che non lo fosse, un fiancheggiatore dei terroristi?
Quali che fossero le sue idee o le sue volontà .
@ Carlo:
ecco, Carlo, hai scritto il commento perfetto che quando uno lo rilegge si dovrebbe vergognare di aver scritto.
In tutta sincerità : ti preferivo come selezionatore della Nazionale di Hattrick piuttosto che come opinionista alternativo all’alternativo del caz.
Frasi come:
“Perché quella gente lì – gli islamisti – ci odia per quello che siamo, non per quello che facciamo.”
non sono solito aspettarmele da persone che se non reputo intelligenti (per mancanza di una reale e profonda conoscenza) perlomeno non reputo neppure coglioni.
Non sono certo della tua malafede, nella quale, anzi, credo poco, ma agli occhi di chi legge un post del genere appare come pura speculazione sulla morte di un brav’uomo al fine di perorare cause stolte ed in alcun modo sostenibili, oltre che un insulto alla memoria di un ragazzo che ha speso la vita per far lotta alle puttanate quivi sostenute ed aiutare un popolo oppresso.
Ti invito alla riflessione sul tuo stesso, per più versi vergognoso, post.
@ Dario:
Se neppure una tragedia come questa, neppure questo dramma bagnato di sangue, riesce a intaccare le tue certezze a senso unico, davvero niente – niente, nulla, zero – ti può fare cambiare idea.
Caro amico,
è una tragedia inenarrabile, su questo stenteremmo a non essere d’accordo, ed il rischio in cui non ti sei premurato di non incorrere è che questa porti al soffocamento degli ideali universali (e profondamente cristiani) d’amore, pietà ed empatia cui tanto spesso Vik si appellava.
Evita, te ne prego, l’ipocrisia di piangere la sua morte buttando nel cesso tutto quello che egli ha detto e fatto in vita, poiché la tua operazione diventerebbe (e sarebbe da considerare) schifosamente strumentale.
M’accusi d’essere restio a lasciar intaccare le mie sicurezza, ma è proprio il mio evitare come la peste le “certezze a senso unico”, che mi porta a rabbrividire leggendo una sentenza come quella che ho citato nel commento precedente, sputata via con odio cieco e totale superficialità .
Non è una discussione che amerei protrarre a lungo, se non avessi memoria di te come d’un ragazzo in gamba non c’avrei pensato due volte a passar oltre storcendo il naso e mai mi sarei fermato a commentare questo post.
L’ho fatto, e non lo farò oltre poiché mi piace ricordare, delle tue crociate folli, solo quella contro Palladino e gli altri polli.
A chissà quando.
Dario, c’è niente che ti possa convincere che ci sono persone che ci odiano per quello che siamo? Che credono in un’ideologia medievale di oppressione delle libertà , delle donne, degli omosessuali che se fossimo stati indottrinati fin da bambini, probabilmente, sottoscriveremmo anche noi?
C’è davvero niente al mondo che ti possa convincere?
C’è qualche speranza che tu possa cambiare idea?
Giovanni Fontana scrive::
E a te?
C’è nulla che possa convincerti che a parlare per assoluti si finisca spesso col dire cazzate?
Nulla che possa farti sospendere il tuo fiero odio antiislamico di fronte ad un popolo tenuto sotto scacco da una superpotenza militare in nome di non si sa bene che cosa?
Nulla che possa farti allargare la prospettiva su un popolo che è per la propria religione discriminato, oltre e con maggiore forza che discriminante, e vittima prima ancora che aguzzino?
Io, personalmente, sarei piuttosto favorevole a cambiare idea, poiché l’odio s’esplica più facilmente che la comprensione, ed è più semplice puntare il dito e gettar sassi che fermarsi a riflettere e ragionare analisi su situazioni complesse;
eppure nella tua teoria non vedo appigli al reale che possano smuovere coscienze e giovare ad un qualunque tipo di dibattito: vedo solo cecità e un disumano disinteresse verso la ricerca di verità complesse che cede il passo ad un’arrendevolezza astiosa e, ancora una volta, folle.
Dario scrive::
A me senza dubbio. Se mi dici precisamente qual è la cosa che mi contesti – per favore, precisamente – ti dico espressamente quali sono i fatti, o gli eventi che potrebbero smentirmi e che mi porterebbero a cambiare idea.
Ora, per favore, rispondi: cosa ti può far cambiare idea? Se non la morte di Vittorio Arrigoni da parte di questa gente, cosa ti può convincere?
Dario scrive::
ahahahahahaha. E il mio fiero odio anticristiano, e il mio fiero odioantigiudaico, e il mio fiero odioantifascista e il mio fiero odio anti omeopatico, e il mio fiero odio anti astrologico.
Vuoi chiamare “fiero odio” tutte le ideologie con che non condivido.
Fai pure, ricordati che tu stai dalla parte delle ideologie, e io dalla parte delle persone.
@ Giovanni Fontana:
Non ti ritengo abbastanza stupido da confondere il “non condividere un’ideologia” con “arrivare finanche a sparare cazzate pur di parlarne male”.
Io non condivido per nulla l’ideologia islamica.
Tu asserisci che chiunque la condivida meriti di subire aggressioni armate, discriminazioni e bombardamenti di vario genere; in più tu sostieni anche che chiunque condivida la suddetta: “odi noi (che poi noi chi?) per quello che siamo e non per quello che facciamo”.
Scommetto che ora il motivo per cui ho scritto “fiero odio” ti sia del tutto chiara.
Cosa ti contesto mi sembrava fosse chiaro, ma specificherò nuovamente:
la sentenza: “quella gente lì – gli islamisti – ci odia per quello che siamo, non per quello che facciamo.”
e, volendo: “noi siamo i buoni.”
In particolare aggiungerò che non ti contesto queste proposizioni perché io ne posseggo di antitetiche e più valide, bensì contesto finanche la possibilità di esprimere un tale giudizio con tanta spensieratezza.
Tornando alla storia della dicotomia “ideologia/persone” è un argomento che tiri in ballo piuttosto a casaccio poiché io non mi sto neppure sognando di sostenere qualsivoglia genere di ideologia, ma anzi sto cercando di smuovere te dall’idea di soggetto-massa “popolo islamico” a quella di soggetto-individuo “uomo palestinese che non ha mai rapito e ucciso nessun volontario straniero ma che vive nella miseria e nell’impossibilità di professare la religione dei suoi genitori perché da un momento all’altro nel suo paese è stata piazzata una massiccia folla di ebrei armati fino ai denti, e che si deve pure sentir dire da Dunf che è un pezzo di merda che odia il prossimo”.
Spero d’esser stat chiaro, ho scritto un po’ di fretta poiché sto scendendo.
Dario scrive::
Sì, vabbè, ciao.
@ Giovanni Fontana:
Giovanni non ti avevo mai letto prima e oggi, come faccio spesso dopo aver provato un senso di fastidio nel leggere opinioni generaliste del tipo “gli islamisti ci odiano” senza specificare che si tratta comunque di minoranze estremiste(per non parlare poi del termine usato: “islamista” che significa studioso della religione islamica…che centra?!?), ho dato un’occhiata veloce ai tuoi post per arrichirmi di un’opinione diversa dalla mia e perche’ no, cambiare o smussare le mie prospettive se convincente abbastanza.
Ho tuttavia scoperto con molto stupore che le tue idee sono in maggior parte in linea con le mie.
Non conosco il tuo percorso ma ho l’impressione, se mi permetti una speculazione, che dopo posizioni esserti schierato in pro-palestinesi (e’ obiettivamente difficile, alla luce di cio’ che e’ accaduto prima del ’48, non schierarsi dalla parte dei deboli) tu ti sia spostato su posizioni che con sano cinismo la real-politik richiede in situazioni complicate come quella arabo-israeliana e che, a certe condizioni, credo di condividere.
Io non mi sento portatore di verita’, non ho mai vissuto in Palestina e sicuramente immagino che le tue conoscenze in tema saranno molto approfondite. Mi sento pero’ in dovere di darti un consiglio perche’ mi hai dato l’impressione di essere una persona che non teme di risultare incoerente quando le circostanze lo richiedono: fai un passo indietro e non peggiorare la tua posizione.
Hai scritto una minchiata, diciamocelo, forse sull’onda emotiva di un dramma che ti ha colpito da vicino e penso di averlo capito.
Le ragioni per cui i pochi terroristi estremisti odiano l’occidente (e’ difficile negarlo) oltre a quelle che citi tu nel tuo ultimo commento (retaggi delle quali si possono ritrovare nelle nostre societa’ se ci pensi), sono tante e radicate in anni di lotte, sfruttamenti ed oppressioni.
L’espressione “gli islamisti ci odiano” non fa onore agli sforzi da te compiuti negli anni cercando di fare chiarezza su una questione a risoluzione della quale cerchi con tanta passione di proporre soluzioni.
Continuero’ a leggerti.
Ciao Matt,
sono contento del tuo commento, e di come l’hai scritto. Cerco di risponderti nel modo più completo, soprattutto perché mi piacerebbe molto pensarla come te.
Invece gli islamisti ci odiano eccome per quello che siamo. E lo ripetono in continuazione. Perché cerchiamo di doppiare il loro pensiero? Che colpa ha Vittorio Arrigoni ai loro occhi? Che colpa ha Salman Rushdie? Cosa c’entrano loro con il colonialismo? Sono tutto ciò che c’è di diverso.
È la precisa ideologia che seguono: lo sappiamo bene per i fascisti, ma anche per i liberali, per i socialisti, per tutte le ideologie. Ognuno segue quello che pensa. Perché alle religioni e agli estremisti religiosi lo scontiamo?
Alcune delle stesse persone che sono convinte che Dio sia assolutamente contrario al mangiare il maiale, sono contrarie anche alla liberazione sessuale delle donne.
Ti consiglio questo, è il racconto di un ragazzo che era fra gli islamisti:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2007/jul/01/comment.religion1
“When I was still a member of what is probably best termed the British Jihadi Network, a series of semi-autonomous British Muslim terrorist groups linked by a single ideology, I remember how we used to laugh in celebration whenever people on TV proclaimed that the sole cause for Islamic acts of terror like 9/11, the Madrid bombings and 7/7 was Western foreign policy.
By blaming the government for our actions, those who pushed the ‘Blair’s bombs’ line did our propaganda work for us. More important, they also helped to draw away any critical examination from the real engine of our violence: Islamic theology.”
Il loro padre spirituale, Sayyig Qutb, quando ancora l’America era considerata una forza liberatrice e di emancipazione dei popoli, scriveva già pagine piene d’odio e di disprezzo per l’Occidente, per le sue libertà , per lo “stile di vita americano”.
Ci sono migliaia di popoli oppressi che non uccidono i volontarî che lavorano per loro. Hai mai sentito di un gruppi di monaci tibetani che uccideva un attivista pro-tibetano? Pensi che l’occupazione cinese in Tibet sia migliore di quella israeliana in Palestina?
Non si può credere che ci sia un’intera società illuminata e “uno sparuto numero di bigotti” senza l’appoggio di nessuno. Ci sono diversi cerchi concentrici di integralismo medievale, di oppressione di donne e omosessuali, e Hamas è in uno dei cerchi più prossimi a quello salafita.
La cosa più importante, davvero, per me, è non trattare le persone come colonie batteriche, non dare per scontate azioni e reazioni, non doppiare il loro pensiero e decidere che le vere ragioni per quello che fanno non sono in quello che professano, ma in quello che decidiamo noi.
Naturalmente, e immagino che non ci sia bisogno di aggiungerlo, non sto in alcun modo rivalutando gli orrori del colonialismo, né le colpe che si porta dietro. Sto solo dicendo che non è l’unica fonte del male che c’è nel mondo. Ci sono altre ragioni che hanno a che fare con le costruzioni sociali, con le idee che le persone sottoscrivono.
Come dico spesso, non penso che ci siano tante persone (geneticamente) cattive. Penso che ci siano un sacco di persone buone, che pensano – e sono state educate – in idee pericolose e, prima ancora, stupide.
@ Giovanni Fontana:
Quello che tu citi purtroppo e’ vero ed innegabile. L’estremismo islamico esiste e rappresenta un problema come tutte le forme di estremismo. Come bene sottolinei molte delle persone che ne fanno parte sono vittime in quanto cresciute ed educate all’odio. Sono rimasto molto colpito e mi ha fatto molto riflettere quando il papa e’ venuto a Londra ed ho assistito dal vivo alle rimostranze di una trentina di sostenitori di un gruppo estremista britannico di cui non ricordo il nome (crusade e qualcosa..) che urlavano slogan irripetibili. Sono tuttavia convinto che queste persone, che comunque dimostravano in modo democratico(non sarebbe potuto essere altrimenti ovviamente…forse altrove avrebbero utilizzato altri mezzi), rappresentino una minoranza rispetto alle centinaia di milioni di islamici nel mondo.
Per questo la tua affermazione suona davvero male e non contribuisce di certo alla soluzione del problema. Chi ha la fortuna di poter pubblicare le proprie opinioni su un giornale, secondo il mio punto di vista, ha una grande responsabilita’ in questo senso.
Gli scontri ideologici ci sono sempre stati e continueranno ad esserci ed il problema dell’estremismo islamico (semplificando ai massimi termini) e’ un misto di ideologia e di reazione a prevaricazioni e sfruttamenti.
Risolvere un problema significa sempre cercare di capirne le ragioni e se le ragioni (giuste o sbagliate che siano) non vengono prima capite e conosciute e poi quantomeno prese in considerazione, non si arrivera’ mai ad un compromesso (la tua soluzione della questione israelo-palestinese, della quale l’estremismo ideologico islamico e’ solo una componente come tu ben sai, segue, salvo abbagli, questo procedimento! Capisci perche’ la tua affermazione generalista e’ cosi’ contraddittoria agli occhi di chi ti legge?).
I nostri media, dopo gli atti di terrorismo degli ultimi anni, ci propongono sempre e solo una piccola porzione delle ragioni dell’odio ed e’ per questo che il problema sara’ molto difficile da risolvere. Quindi non si tratta di doppiare il loro pensiero e cio’ che professano. Si tratta semplicemente di capire quello che ci dicono
(e lo ribadiscono in tutte le occasioni e discorsi possibili…solo che i nostri media censurano o pongono l’attenzione solo sulle frasi che sottolineano le diversita’ culturali e di civilta’ che tanto ci disgustano, a ragione aggiungo io. Senza pero’ considerare, permettimi questa osservazione, che fino a qualche decennio fa e, in modo molto piu’ latente certamente anche oggi, le donne e gli omosessuali non se la passavano cosi’ bene neanche da noi..ma questo e’ un altro argomento)
Alla stragrande maggioranza delle persone che vivono in occidente manca la visione d’insieme, fatta di colpe e di ragioni (come sempre) da entrambe le parti e, a mio modo di vedere, e abbastanza sorprendentemente, la tua affermazione rispecchia tale mancanza.
Io personalmente sono ancora alla ricerca di una completa visione d’insieme. Non so con quali verita’ tu sia a venuto a contatto per farti una opinione cosi’ ferma e generalizzata ma se a cio’ ti ha portato l’ennesimo vile atto di un gruppo terroristico che non rappresenta di certo (e questo mi sento di dirlo senza esitazioni) tutti gli “islamisti” penso che sia comunque molto avventata. E’ qui che pecca il tuo ragionamento. Sul resto sono d’accordo in toto. Arrigoni non aveva e Rushdie non ha e tutte le vittime degli atti terroristici non avevano nessuna colpa. Molti dei nostri governi e le politiche che hanno condotto in medioriente ed in altri paesi islamici invece ne hanno tantissime, documentate ma purtroppo (e poco sorprendentemente) non facilmente fruibili. Spero di non essere frainteso!
Grazie per la tua risposta e buona serata.
Matt scrive::
Ti fermo subito. Questo non è vero. Il problema non sono tutti gli estremismi. Io sono un estremista della libertà di parola (contrario a qualunque reato d’opinione), ad esempio. Sono un estremista contro la schiavitù. Finiamo per definire “estremismo” soltanto quello che non ci piace, allora è inutile usare la parola.
Non tutti gli estremismi sono pericolosi allo stesso modo. Un giainista non è pericoloso, perché la dottrina che sottoscrive è fatta di nonviolenza e di rifiuto della sofferenza anche degli insetti (sono i tipi che vanno in giro con le mascherine per non ingerirli, o che non mangiano di notte per paura di farlo), il pacifismo di Gandhi è ereditato dal giainismo.
Come dice Harris, più un giainista diventa folle ed estremista, meno ci dobbiamo preoccupare di lui. Un estremista quacchero non rapirà mai un cooperante per ammazzarlo, un fedele del credo di San Priapo non ucciderà un omosessuale, e così via.
L’estremismo è diversamente pericoloso a seconda di quanto le idee che si estremizzano si prestano a essere estremizzate. E non tutte lo fanno allo stesso modo. Le ideologie religiose si prestano molto a questo, fra tutte le idee religiose i monoteismi si prestano ancora di più, fra i tre monoteismi l’Islam – sicuramente in questo momento storico – è quello che offre i migliori pretesti a una lettura estremista.
Un giainista non l’avrebbe ammazzato, un ateo non l’avrebbe ammazzato.
Matt scrive::
Ma invece è il contrario. La soluzione del conflitto arabo israeliano passa (anche), a mio parere, per la secolarizzazione di entrambe le parti (e infatti è una soluzione che si sta sempre più allontanando).
[se vuoi quella che io penso sia la soluzione, trovi un mio articolo al riguardo qui: http://www.ilpost.it/2010/08/23/pace-israele-palestina/ ]
Matt scrive::
In realtà i media parlano spessissimo della povertà e della mancanza di istruzione come fomentatori del terrorismo, quando qualunque studio serio in merito ha dimostrato che è il contrario, e – in media – sono i più ricchi, e i più istruiti, a farsi esplodere.
(se ti interessa approfondire ti posso dare qualche link al riguardo)
Matt scrive::
Su questo hai completamente ragione, ti faccio però notare che ancora di più dei media, a mettere l’accento sulle diversità culturali, sono tante persone sinceramente di sinistra che parlano ora di principî profondamente di destra come il “rispetto per le culture”, che vuol dire il rispetto per chi comanda in quella cultura: maschi, anziani, eterosessuali.
Per questo io non sono un grande sostenitore di Huntington e dello Scontro di Civiltà , io penso che non siano in ballo civiltà , etnie, ma idee, ideologie, come è sempre stato dall’inizio del mondo.
Ed è per questo che, assieme, dobbiamo rifiutare qualunque identitarismo, qualunque riconoscimento di un popolo – nella fattispecie gli arabi, ma varrebbe per chiunque – come geneticamente inferiore (“non sono pronti per la democrazia”) o più propenso alla violenza (“gli arabi sono terroristi”).
Dobbiamo riconoscere, io credo, la matrice ideologica e non etnica di questi drammi.
Matt scrive::
Esatto! E, al tempo – ma anche ora – quale era (o sarebbe stato) il tuo atteggiamento di fronte a queste cose? Di critica feroce, no? L’importante è proprio non adottare questo doppio standard.
Io considero il Cattolicesimo un’ideologia pregna di misoginia e omofobia, e perciò la combatto, cercando di convincere le persone che ci credono che quei principî sono sbagliati. Faccio lo stesso con l’Islam.
Matt scrive::
Stai sempre attento a non trattare le persone come batteri, non dotati di una propria libera volontà . Matt scrive::
Beh, generalmente per “islamisti” si intende islamici+estremisti. Proprio per distinguere con persone che sottoscrivono il credo mussulmano ma in maniera più moderata o secolare.
Ah. Ho letto molta onestà intellettuale nella tua risposta, specie nel passaggio sul cosiddetto “qui”, dove ti sei premurato di specificare “in modo molto più latente” e di aggiungere che era un altro discorso. Insomma, non sei stato benaltrista. Te ne sono grato.
eheh…che presi duri che siamo a ste ore!Giuro che tra un po’ vado a dormire e la smetto…
comunque gli estremismi nuocciono sempre. se non alla societa’ quantomeno a se stessi (ma quanto vivono male sti giainisti?!scherzo ovviamente…contenti loro..)
Affermando che l’estremismo sia solo una componente del problema del conflitto in Israele intendevo solo fare un distiguo per coloro che, leggendo i giornali e commenti vari oggi, facevano di tutta l’erba un fascio e riducevano il conflitto ad un mero scontro di ideologie religiose (sappiamo che e’ anche ben altro no?!). Pienamente daccordo sulla secolarizzazione…leverebbe dal campo molti pregiudizi, soprattutto a livello di opinione della comunita’ internazionale alla quale fa tanto gioco.
Sul fatto che i media parlino poco delle ragioni dell’odio non mi riferivo al livello di istruzione o alla poverta’ o meno dei terroristi quanto al fatto che le ragioni politiche ed economiche della loro attivita’ criminale (i soprusi, gli sfruttamenti gli stermini e via dicendo) non vengono mai o molto raramente citati dai nostri media quando in realta’ sono a bizzeffe.
Sullo scontro di ideologie pienamente daccordo ma sono convinto e voglio rimanere positivo sul fatto che, nonostante si creino forme di schiavitu’ nuove e sotto diverse vesti, le ideologie libertarie e la tendenza innata dell’uomo ad essere libero alla fine prevarranno.
Sul non adottare il doppio standard sono daccordo e continuero’ a criticare ferocemente qualsiasi foma di discriminazione. Prprio per questo sono (ingenuamente forse.. ?) favorevole a forme di integrazione e collaborazione (al contrario di sfruttamento e supporto o meno di dittatori, quelli che in vari modi controllano i “batteri”, a seconda delle esigenze). Forse accelererebbe il processo di emancipazione verso ideologie meno ottuse.
Sulle religioni ci intediamo.
Sul concetto di “islamisti”, che alla fine della fiera e’ l’unico punto sul quale non ero daccordo con te, potevi dirlo prima che lo intendevi nella sua accezione estremista… ti saresti oltretutto risparmiato un bel po di critiche oggi!!!
Grazie per i tuoi chiarimenti! bella
Matt scrive::
Le critiche fanno sempre bene, e anche quelle che non fanno bene sono un allenamento a imparare a subirle, anche quando le si trovano ingiuste.
Usavo il termine islamista nel senso del corso comune che ha la parola: http://it.wikipedia.org/wiki/Islamismo
L’islam politico, eccetera.
Mi rendo tuttavia conto dell’inadeguatezza della parola, ma non ne trovo un’altra che c’entri con quella componente ideologica.
A presto.
Forse “stronzi” (riferito agli inculcatori di ideologie estremiste, agli inculcati lascio il privilegio del dubbio) avrebbe funzionato.
Alla fine l’islamismo nel vero senso comune del termine, non quello deviato di estremismo che noi gli attribuiamo (wikipedia docet!), ovvero di Islam politico penso che sia una aspirazione forse non condivisibile a livello ideologico ma quantomeno piu’ che legittima se perseguita democraticamente!
A presto
Giovanni Fontana scrive::
In realtà Huntington usa il termine civiltà per indicare mondi culturali diversi, laddove proprio le idee, le ideologie e le pratiche religiose hanno creato nel tempo dei sistemi di pensiero che differiscono dagli altri. Nei fatti, Huntington la pensa più o meno come te..
francesco scrive::
Beh, decisamente no. Nella disciplina delle Relazioni Internazionali le sue posizioni sono nello spettro completamente opposto alle mie. Huntington considera il mio (naturalmente non il mio, ma quello di chi la pensa come me) progressismo estremamente ingenuo e ottimista.
Lui rifiuta completamente l’universalismo – il concetto, ad esempio, che i diritti delle donne e degli omosessuali vadano estesi trasversalamente – e ha una concezione estremamente settaria in questo senso.
Lui vede l’identità come una componente fondamentale e statica, difficilmente emendabile con l’esperienza e il tempo.
Mi riferivo alla parte citata fra virgolette, non ale tue idee tout court ( che del resto non conosco nello specifico): le “civiltà ” di Huntington sono determinate dall’evoluzione di idee ed ideologie, religiose o politiche che siano.
@ francesco:
Beh, è certamente difficile capire esattamente cosa intendesse con “civilization identities”, ma io ho enormi perplessità per come viene usato generalmente – e in particolare da Huntington – il concetto di “cultura”.
Per questo mi trovo completamente in disaccordo quando con il concetto che le nuove guerre non saranno ideologiche. Io penso tutto il contrario.
Di più: l’idea che l’universalismo sia un concetto imperialista (o, peggio, coloniale) è esattamente quello che critico a buone fette della sinistra che io definisco conservatrice.
Ancora di più: io trovo sbagliato (e vagamente razzista) pensare che i diritti umani, i diritti delle donne, le libertà individuali, siano concetti occidentali. Che questa sia la cultura dell’Occidente, e che dove si sono affermati al di fuori dell’Occidente non l’abbiano fatto per la forza intrinseca di queste idee, ma per la forza militare di chi le proponeva.
Poi, vabbè, posso riconoscergli l’interesse della ricerca, ma le risposte a cui giunge mi sembrano del tutto insoddisfacenti.